(Giardinaggio, novembre 2011)

Fogliame autunnale, una grande risorsa da riciclare


Le foglie che cadono in novembre vanno subito raccolte, sia per questioni di pulizia e ordine, sia per riutilizzarle.

A fianco, un campione di bellezza, il gingko che diventa tutto d'oro in autunno prima di perdere le foglie.




Quante foglie ci sono su un albero, e cosa farne? Un esemplare arboreo adulto e di grandi dimensioni ha una chioma composta da decine di migliaia di foglie; questo numero varia in funzione del tipo di foglia. Un albero sano può superare le 200.000 foglie.
Circa il 70% di queste foglie può essere riciclato dal suolo, in condizioni naturali, contribuendo in modo efficace alla tutela della fertilità naturale del terreno e alla sopravvivenza e riproduzione di molte forme di vita. Risulta quindi evidente l'enorme spreco che avviene se le foglie vengono mandate al macero insieme ai rifiuti generici anziché utilizzate per la produzione di compost, processo di biotrasformazione dei resti vegetali in terriccio ricco di valori nutritivi, considerato la base dell'approccio biologico all'agricoltura e al giardinaggio.

Responsabili di questo fenomeno sono i microrganismi che trasformano lentamente i resti delle piante in un substrato ricco di sostanze nutritive.
A livello domestico, le foglie possono essere accumulate in un bidone da compostaggio. Tutte le foglie leggere e ben secche si decompongono rapidamente e danno luogo a un terriccio di buona qualità.
Una conseguenza diretta del compostaggio è il fatto che le foglie vengono smaltite a casa propria, senza il fastidio di doverle accumulare in sacchi e portarle alla discarica e quindi con un minore costo per la collettività. L'altra conseguenza positiva è che il compost ricavato, oltre che molto utile e del tutto naturale, è a costo zero ed elimina o riduce la necessità di acquistare concimi.
Ci sono però alcune condizioni che limitano il corretto processo di degradazione naturale: i risultati possono essere l'emissione di odori sgradevoli, la presenza di troppi insetti e la lentezza di maturazione del compost, che fatica a trasformarsi in terriccio.
L'eccesso di umidità è una delle cause. Per rimuoverla occorre rivoltare il composto per favorire l'evaporazione idrica, miscelare scarti più secchi (foglie, tritume di legna secca).
Se il cumulo produce odore sgradevole, c'è presenza di putrefazioni per eccesso di acqua (nel caso di odori "di marcio") o eccesso di azoto (odore di urina).
Provvedete a una giusta miscelazione degli scarti, sin dalla fase di accumulo, assicurando la porosità necessaria; aggiungete strati di legno tritato, foglie ben secche, cartone lacerato grossolanamente; assicurate il drenaggio alla base del cumulo, dove va collocato fin dall'inizio uno strato di fascine o trucioli di 10-15 centimetri; rivoltate il materiale, soprattutto se poco poroso, per favorire l'ossigenazione della parte centrale; coprite eventualmente con terra argillosa, compost maturo e con uno strato di ramaglie.


Acero

hamamelis

liriodendro

 

I lombrichi segnalano se il compost è di alta qualità

Il compost pronto all’uso ha un colore scuro, un aspetto soffice (non si riconoscono più i materiali di partenza, tranne i pezzi più grossolani di legno), con presenza di lombrichi (che favoriscono porosità e ossigenazione), e un buon odore di terriccio di bosco.
Se notate lombrichi nel giardino, lavorando il terreno, prelevateli con delicatezza e portateli nel cumulo in compostaggio: vi saranno alleati in questo ecologico processo di riciclaggio naturale.

 

 

Per un buon compostaggio...

Il biotrituratore è un’attrezzatura molto utile per realizzare il materiale da mettere nel composter. Grazie a questa macchina, azionata da un motore elettrico oppure, nei modelli di maggiore dimensione, anche a scoppio, si possono tritare rami di piccola e media dimensione ottenendo una sostanza naturale che, oltre a essere pronta per essere aggiunta al cumulo del compost, può servire come pacciamatura ecologica e biodegradabile sotto siepi e arbusti.

L’impiego di un biotrituratore comporta una drastica riduzione del volume degli scarti vegetali: da 20 sacchi di residui a uno solo. I modelli più moderni sono dotati di due lame reversibili che consentono un’alimentazione automatica con scarse vibrazioni e basso livello di rumorosità, con la possibilità di tritare anche rami di diametro notevole, intorno ai 4 mm.