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Narciso la forza della natura
di Lorena Lombroso (Giardinaggio, gennaio-febbraio 2010)
Se nel linguaggio popolare 'narciso' è chi contempla se stesso con eccessivo compiacimento,
in giardino il significato è ben diverso: quello di un fiore dal potere
straordinario
nell'arco di anni e anni. |
C'era un tempo, oggi lontano, in cui a primavera i treni che da Milano partivano per la zona dei Laghi si riempivano la domenica mattina di famiglie e gruppi di giovani: era il rito della narcisata, una giornata all'aperto per tornare la sera con grandi mazzi profumati di narcisi selvatici, che popolavano i prati collinari. Poi le mode e le abitudini sono cambiate, e oggi solo pochi escursionisti si regalano il piacere delle distese di corolle che, anche se in misura molto minore, ancora popolano le pendici dei monti verso il lago d'Orta, il Maggiore e gli altri specchi d'acqua prealpini. Ma i narcisi sbocciano selvaggi anche in altre zone del nostro paese: ad esempio nella Val Borbera e nell'alta Val Trebbia, nei pressi del più alto comune ligure, che si chiama Fascia in onore di quelle fasce di terreno faticosamente rubate all'aspro declivio montano per coltivare ortaggi e cereali. E poi in Abruzzo, ai piedi della Majella, e in altre zone delle Alpi e degli Appennini in cui
l'agricoltura intensiva ha lasciato spazio a questi bulbi che non amano essere disturbati da pesticidi e trattamenti del terreno.
Del narciso è facile ricordare il profumo intenso, così forte che a esso gli antichi Greci attribuirono proprietà narcotiche, da cui il nome, che in greco significa 'stordimento'. Oggi molte varietà moderne sono prive di profumo, ma i narcisi selvatici sono molto fragranti, in particolare la giunchiglia (Narcissus jonquilla), rara ma presente nella flora selvatica italiana, alla quale si è aggiunta proveniendo dalle terre d'origine dell'Europa sud-occidentale. Ancora adesso dai narcisi si ricava un'essenza da profumo, ma in Provenza, dove quest'uso era diffuso, oggi le coltivazioni di questi fiori sono quasi scomparse, mentre resistono ancora in Cina e in altri paesi orientali che amano le fragranze dolci e intense.
Alle presunte qualità narcotiche il narciso associava, nelle teorie del mondo antico, anche poteri occulti legati all'Aldilà, forse per il fatto che il suo bulbo contiene una sostanza tossica per il bestiame che inavvertitamente lo ingerisce brucando l'erba nei prati, e addirittura letale per l'uomo. Ma anche sull'amore il narciso ha poteri efficaci, se la dea Afrodite lo aveva scelto per i suoi bagni profumati. E dunque, un vaso di narcisi in fiore o un mazzo reciso potrebbe essere un'ottima idea per un San Valentino nel segno della sensualità. In vaso, i narcisi recisi durano anche una settimana se vengono tenuti in luogo fresco, ma attenzione: dagli steli esce una sostanza vischiosa che danneggia altri fiori messi nello stesso vaso. Volete proprio un mazzo misto? La soluzione c'è: raccogliete i narcisi tagliando Io stelo alla base, senza strapparlo e metteteli in acqua fresca per 12 ore, poi senza accorciare nuovamente gli steli realizzate la composizione: gli altri fiori non saranno 'intossicati'.
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In vaso, successo garantito |
Come molte altre bulbose da fiore, Il narciso è ideale per chi ha poco spazio e deve accontentarsi di vasi alla finestra, in balcone ma anche in cortili e giardini. Tra gli accorgimenti da rispettare c'è quello di utilizzare un terreno sciolto mescolato a sabbia: il peggior nemico del bulbo non è il freddo bensì l'umidità eccessiva, che provoca marcescenze. Il vaso con i narcisi vive bene al sole in inverno, ma a partire da marzo meglio offrire una posizione parzialmente ombreggiata in modo che la fioritura sia più durevole. Non occorre concime. |
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Un fiore che ama il freddo |
I narcisi sono originari dell'Europa meridionale, qualcuno anche dell'Africa settentrionale, Cina e Giappone. Questa provenienza da terre che in estate sono calde e aride molto racconta della forza di questo fiore, che ama il freddo (alcune specie e varietà sbocciano alla fine dell'inverno, altre arrivano ad aprile o metà maggio ma solo dove l'aria è ancora decisamente fresca). Non appena il clima si fa mite e il sole comincia a scottare, le foglie ingialliscono e si seccano e il bulbo va in riposo, invisibile fino all'inverno successivo. Il suo luogo ideale è fresco e non arido, meglio se sotto la superficie di un prato che mantiene una costante umidità nel suolo. In queste condizioni il narciso è capace di riprodursi da solo e di ripresentarsi all'appuntamento della fioritura per diversi anni, ma solo se si lascia il tempo alle foglie di assorbire luce e nutrimento per trasmetterli al bulbo, prima di seccarsi.
Se il fogliame viene reciso subito dopo la fioritura, per ragioni estetiche, allora occorre in autunno ripiantare nuovi bulbi. L'operazione è semplicissima: i bulbi costano poco, e vanno semplicemente posati su un terreno leggero (meglio mescolare al terriccio un po' di sabbia), e coperti leggermente, mantenendo una certa umidità. A fine inverno, li vedete già germogliare. Se poi siete stati poco previdenti, nessun problema. Questa pianta generosa si lascia ingannare dai vivaisti che
dispongono di serre a temperatura controllata: da novembre a gennaio-febbraio è facile trovare i narcisi pregermogliati, se non già fioriti, nei garden center, pronti per allestire minuscoli e incantevoli giardini in vaso.
Se li tenete in casa, scegliete la zona più fresca e luminosa; all'aperto meglio individuare un angolo soleggiato. Oppure, in inverno, potete voi stessi forzare i bulbi a fiorire. Provate a coltivarli in un vaso di vetro, riempito con sassolini sui quali posare i bulbi, da coprire lasciando libera solo la punta (ideali quelli della varietà 'Tête-à-tête"). Aggiungete acqua fino alla base del bulbo e mettete il vaso al buio e al freddo per una decina di giorni. In breve si formano le radici; quando compaiono i germogli, portate il vaso alla luce (ma sempre in ambiente molto fresco). La vegetazione si svilupperà e in
tre settimane si vedranno i graziosi fiori su lunghi steli flessuosi. La durata di questo miracolo è breve, ma ne vale la pena.
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I narcisi a Villa Pescigola
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Impossibile non essere presi dall'incanto, passeggiando fra oltre 150.000 narcisi in fiore,
durante l'apertura al pubblico del Parco per il Festival dei Narcisi nell'antica Villa La
Pescigola (www.villapescigola.com), in Lunigiana, poco lontano dalla costa toscana, tutti i fine settimana da domenica 21 marzo a domenica 18 aprile. Li vedremo in tutte le sfumature e li sentiremo nell'aria, perché fra le oltre 400 varietà di narcisi presenti nel Parco (la più grande collezione botanica in Italia) ve ne sono di profumati e rarissimi.
Proprio a Villa La Pescigola, su un bel prato erboso, è stata installata una statua in marmo di Carrara (nella foto in centro), che raffigura Narciso, eroe delle Metamorfosi di Ovidio, commissionata dalla proprietà al grande scultore inglese Martin Foot, innamorato dell'Italia e della sua arte e che ha studio a Pietrasanta. |
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La facilità e rapidità di coltivazione ha reso il narciso particolarmente amato dai vivaisti e dagli ibridatori.
Da 'Abba' (dedicato proprio al mitico gruppo pop svedese) a 'Ziva', sono varie decine le varietà classificate come molto popolari dall'autorevole International Flower Bulbs Centre olandese (per saperne di più: www.tuttobulbi.it). E c'è persino una American Daffodil Society, www.daffodilusa.org, che con un filo di ossessione si dedica a far conoscere e apprezzare narcisi classici e insoliti, come il raro 'American Dream' giallo e rosa. Se dunque decidete di regalarvi una collezione di narcisi, dovrete piantarli nel prossimo autunno (per il narciso il periodo ideale è da ottobre a novembre), ma fin d'ora potete segnarvi i nomi delle varietà preferite. Senza contare che per avere un giardino o terrazzo ecosostenibile, il narciso è una scelta ideale: non si ammala (e quindi non richiede pesticidi); chiede pochissima acqua (in estate basta tenere la zona in cui vi sono i bulbi appena umida); se lo lasciate fare si riproduce da solo. Insomma, un fiore che ci lascia solo il piacere della sua bellezza, il ricordo del suo profumo, il messaggio della forza della natura.
Piccoli come una moneta o giganteschi, bianchi o gialli ma anche bicolori, arancioni, color salmone, con petali arricciati e 'trombe' vistose... Qual è il segreto di tanta diversità all'interno dello stesso genere e molto spesso della medesima specie? La risposta è che il narciso è un fiore facile da incrociare e ibridare, e anche in natura esistono qualcosa come un centinaio di varietà botaniche spontanee. A queste si aggiungono migliaia e migliaia di varietà orticole registrate, alcune delle quali ormai dimenticate o coltivate solo da appassionati collezionisti. Nei paesi dell'Europa settentrionale l'attività di ibridazione orticola è iniziata da circa mezzo millennio, ottenendo nel tempo varietà con caratteristiche del tutto assenti in natura. Occorrono almeno 3-5 anni per ricavare nuove varietà, apparentemente un tempo molto lungo ma comunque assai più breve rispetto ad altri generi e specie. La creazione di un nuovo narciso dalle caratteristiche particolari richiede una buona dose di esperienza e conoscenza botanica, ma l'appassionato giardiniere potrà trovare appagamento nella grande quantità e diversità già presente sul mercato, con fioriture che vanno da gennaio a maggio e in mille sfumature di colori.
Dal bulbo al fiore,
un miracolo senza segreti |
Poche piante sanno essere generose come il narciso, anche se alcune varietà pregiate o rare e certe specie insolite sono un po' più capricciose e in qualche caso temono il freddo intenso. Di norma
i bulbi vanno piantati in una zona di pieno sole o a mezz'ombra; in ombra solo se il clima è decisamente caldo. Il terreno deve essere molto drenato, con una certa quantità di sabbia, anche se nel tempo i narcisi che si inselvatichiscono sembrano tollerare pure il suolo argilloso e pesante
purché parzialmente ombreggiato in estate e non soggetto ad asciugarsi del tutto.
Non è necessario che sia molto ricco di nutrimento. I narcisi offrono soddisfazione se vengono lasciati in terra, senza venir rimossi, per un periodo di almeno 4 anni; anno dopo anno la fioritura si infittisce se l'area non viene trattata con pesticidi, ai quali sono sensibili.
Al momento della piantagione, da effettuarsi in autunno all'aperto, i bulbi vanno distanziati di 20-25 cm o anche meno, mentre in vaso l'intervallo può essere ridotto per ottenere un effetto spettacolare. L'interramento dei bulbi non deve essere molto profondo: basta una copertura di 2-3 cm. Tra le moltissime varietà vale la pena di ricordare 'Baby Moon', giallo oro ideale anche in vaso; 'Acropolis', doppio bicolore; 'Autumn Gold', una giunchiglia profumata. Curiosi anche i Narcissus bulbocodium, con fiori giallo intenso a forma di imbuto delle dimensioni di 3,5 cm, con la forma a tromba. |
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