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Cercate
qualcosa d'insolito,
di poco diffuso ma dalla generosa
e splendida fioritura?
Ecco la pianta che fa per voi |
Se
c'è un'autorità in materia di orchidee oggi
in Italia, questa è Giancarlo Pozzi, titolare del vivaio
l'Orchideria di Morosolo. Basti solo dire che ha creato, mediante
ibridazione, numerosi nuovi esemplari, alcuni dei quali hanno
perfino varcato l'oceano: in vivaio usano dire che la loro
aspirazione è quella di creare un ibrido fra un Cymbidium e un peperone... Ecco, quindi, per voi i preziosi consigli
di Pozzi.
1. Quali sono le specie e le varietà più belle?
Esistono circa 25.000 specie botaniche, a cui si aggiungono
gli innumerevoli ibridi. Alcune orchidee hanno fiori grandi
e maestosi, altre sono così piccole che si osservano
solo con la lente d'ingrandimento. I neofiti sono attratti
dalle varietà più appariscenti e vistose;
poi, man mano che s'impratichiscono, apprezzano sempre più le
specie con fiori piccoli e particolari, che prima trascuravano.
2.
Quali sono le più facili da coltivare?
Le orchidee comunemente reperibili in commercio sono le
più semplici, e fra esse spiccano le Phalaenopsis o "orchidea
farfalla". E una pianta affascinante per la bellezza e
l'eleganza dei fiori, per la durata della fioritura (almeno
3 mesi) e per la varietà di forme e colori. In seconda
battuta ci sono gli ibridi di
Odontoglossum, conosciuti
con il nome di Cambria, le Miltonia o "orchidea
pansé" per la somiglianza con le viole del
pensiero, i Paphiopedilum, noti come "scarpetta di Venere" o "pianella
della Madonna", gli Oncidium o "orchidea ballerina",
gli ibridi di Dendrobium, gli Zygopetalum e i Cymbidium.
3.
Le bellissime Vanda sono consigliabili da coltivare?
Le Vanda sono fra le orchidee più spettacolari, ma anche
più impegnative: non tollerano di avere le radici "costrette" in
un vaso, vogliono stare con le radici all'aria. In genere
si coltivano in cestelli con le lunghe radici (anche più di
un metro) che penzolano nell'aria. L'insieme è molto
decorativo, ma le piante vanno bagnate in abbondanza tutte
le mattine perché le radici si asciugano rapidamente.
Si consiglia di coltivarle in un bagno luminoso (vogliono moltissima
luce), in modo da poterle bagnare con la doccia senza paura
di sgocciolare sul pavimento o di bagnare le pareti.
In alternativa, dall'Olanda arriva la moda di coltivare
le Vanda in grandi vasi di vetro in cui si "accomodano" le
radici; ogni due-tre giorni in estate e ogni 10-15 giorni in
inverno si riempie il vaso d'acqua fino a quando non si formano
più bollicine, quindi l'acqua si elimina. Fra le Vanda segnalo un "gioiello botanico" come la maestosa
e profumatissima V. tricolor che si coltiva in vaso.
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Vanda |
Vanda 'Princeps Mikosa' |
Vanda tricolor |
4.
Qual è l'ambiente
giusto per coltivarle?
In relazione alla temperatura, le orchidee "da appartamento" si
dividono in tre categorie: calda, temperata e fresca,
in base alle temperature notturne invernali. Fra le orchidee "da
caldo" (da 20 °C in su) ci sono le Phalaenopsis e
le Paphiopedilum a foglie colorate: fra quelle "da
temperato" (15-20 °C), le Cambria, le Miltonia,
le Oncidium; fra quelle "da fresco" (meno
di 15 °C) i
Cymbidium, Dendrobium nobile, le Paphiopedilum a foglia
verde, le Zygopetalum. Ci sono anche orchidee da giardino che
resistono al gelo: la più comune è la Bletilla
striata.
Riguardo alla luce, ne desiderano molta le Cymbidium e
le Vanda, mentre ne vogliono poca le Miltonia, le Paphiopedilum e le Zygopetalum. Infine, le orchidee non amano gli ambienti
secchi, ma in generale non vogliono più umidità di
altre piante d'appartamento.
5.
Quale vaso e substrato usare?
I vasi di plastica vanno benissimo, sia trasparenti sia
opachi. Come substrato utilizzate la corteccia per orchidee
(non da pacciamatura) o lo sfagno.
6.
Irrigazione e concimazione: quando e quanto?
Il fattore più critico nella coltivazione delle
orchidee è l'irrigazione: l'importante è bagnare
poco.
Innaffiate solo quando siete sicuri che le piante siano asciutte: è
preferibile avere piante più asciutte che troppo bagnate.
Per capire se una pianta è asciutta, soppesatela: se è leggera
vuoi dire che è asciutta. Bagnatela bene, in abbondanza,
finché il vaso si appesantisce. Se adoperate il
sottovaso, riempitelo di sassolini o argilla espansa, in modo
che il vaso non sia a contatto con l'eventuale acqua rimasta.
Fanno eccezione i
Paphiopedilum, che sono terrestri e non
devono mai asciugare completamente (come invece le orchidee
epifite), le Miltonia e gli Zygopetalum che vivono su alberi
coperti di muschio per cui le loro radici non devono asciugarsi
troppo.
La concimazione va eseguita ogni tre annaffiature: prima
si bagna con sola acqua e subito dopo si concima, ossia si
ribagna con acqua in cui è stato sciolto il concime.
In commercio si trovano molti buoni concimi: consiglio
quelli solubili, con titolo 30-10-10 da usare fra metà marzo
e metà giugno per sostenere lo sviluppo delle nuove
vegetazioni: con titolo 20-20-20 da utilizzare per il
resto dell'anno;
con titolo 10-30-20 per la fioritura e la radicazione.
Fra le concimazioni con 20-20-20 e 30-10-10 intervallate
una concimazione con nitrato di calcio. Per Cymbidium,
Phalaenopsis e Vanda il concime va diluito
alla concentrazione di 2 g/litro d'acqua, per tutti gli altri
generi 1 g/litro, per Paphiopediliim 0.5
g/litro. Suggerisco infine di bagnare e concimare al mattino.
7.
Quando fioriscono e come farle rifiorire?
Alcune fioriscono una volta l'anno, altre sono rifiorenti,
ossia fioriscono più volte nell'anno. Fra queste
ultime ci sono le Phalaenopsis, alcuni Paphiopediium a
foglie colorate, alcune Cambria e le Zygopetalum.
Le Miltonia in genere fioriscono
in primavera e in autunno. Ma ci sono anche diverse orchidee
a fioritura continua, ad
esempio lo Psychopsis papilio che produce un fiore
alla volta, in natura per tutto l'anno e da noi, a causa
della scarsa
illuminazione invernale, da aprile-maggio fino a novembre.
I fiori delle orchidee hanno una durata molto variabile:
i bellissimi fiori delle Sobralia sbocciano al mattino
e appassiscono alla sera, all'altro estremo il Dendrobium cuthbertsonii ha
fiori che durano così tanto, addirittura 10 mesi,
da dover essere spolverati. I fiori delle Phalaenopsis durano
come minimo tre mesi, ma non è raro che arrivino
anche a cinque-sei, le altre orchidee comuni arrivano
a quattro-sei settimane.
8.
Come si riproducono?
Le orchidee comuni si riproducono da meristema, una sorta
di clonazione che richiede un laboratorio di micropropagazione
e tecnici altamente specializzati. Alcune, come Cymbidium,
Cambria, Dendrobium, Miltonia, Oncidium,
Paphiopedilum e Zygopetalum, si possono dividere
avendo però l'accortezza
di fare divisioni in almeno due (meglio tre) pseudobulbi
adulti. Alcuni generi, come Dendrobium e Phalaenopsis,
hanno la particolarità di produrre sulla pianta o sullo
stelo florale piccole piante conosciute con il nome di keiki
(significa "bambini"): quando queste piantine
hanno radici lunghe almeno 1 cm, si possono staccare e
invasare in un vaso proporzionato alla loro dimensione.
9.
Come si seminano?
Per seminare le orchidee bisogna essere esperti: i semi sono
piccolissimi. Una capsula (il frutto delle orchidee)
contiene circa tre milioni di semi che, visti al microscopio,
appaiono come un retino con all'interno un puntino.
Quest'ultimo è l'embrione, privo però di sostanze
di riserva, per cui da solo non può germinare:
in natura germinano solo i semi che s'imbattono in un fungo
che alimenta lo sviluppo dell'orchidea e che vive in simbiosi
con essa. Un tempo si usava seminare le orchidee sul vaso della
pianta madre perché su di esso il fungo è presente
e qualche seme germinava. Nel 1931 venne inventato
il modo di seminare le orchidee senza la necessità del
fungo: la semina si effettua in cappa sterile in alambicchi
sterili contenenti una gelatina a base di sali minerali
e zucchero. Con questo metodo da una capsula si possono
ottenere un numero enorme di piantine in tempi relativamente
brevi. Dalla semina alla prima fioritura servono
come minimo quattro-cinque anni.
10.
Quali nemici hanno le orchidee?
Come tutti gli esseri viventi, anche le orchidee sono soggette
a malattie e parassiti. Bisogna premettere che una pianta
coltivata bene, con le giuste temperature, luminosità e
annaffiature, è robusta e più resistente
ai problemi, mentre una coltivata male si indebolisce ed è facile
preda delle avversità.
I problemi più comuni
sono le cocciniglie e le lumache. La cocciniglia cotonosa
assomiglia a un batuffolo di cotone;
la cocciniglia mezzo grano di pepe ricorda una metà del
grano di pepe. Se le piante attaccate sono poche, si può risolvere
il problema con un'accurata pulizia con un cotton fioc imbevuto
d'alcool; se le piante sono molte, è meglio usare insetticidi
specifici. Le limacce, le piccole lumache prive di guscio
che di notte fanno scorpacciate di orchidee, si combattono
con le esche lumachicide normalmente in commercio oppure mettendo
alla sera vicino alle piante un piattino pieno di birra: lo
troverete pieno di limacce alla mattina e potrete buttare via
tutto il contenuto.
Per
saperne di più |
Dove
acquistare le orchidee
L'Orchideria di Morosolo, Morosolo di Casciago (VA),
tel. 0332/820661 - www.orchideriadimorosolo.it su 2.000 metri quadri di serre coltiva migliaia di piante appartenenti a decine
di generi e migliaia di varietà diverse.
L'ultima novità? Dendrobium kingianum 'Morosolo', una preziosa
orchidea australiana.
Quanto
costa un'orchidea
I prezzi dipendono molto dalla taglia e dalla qualità delle piante:
12-35 euro per Phalaenopsis, 12-20 Cambria, 18-25 Cymbidium,
15-25 Dendrobium, 12-25 Miltonia,
12-18 Oncidium, Zygopetalum e Paphiopedilum,
35-60 Vanda.
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