GIARDINO
NATURALE - ECO-DEPURAZIONE
di
Enrico Bassignana (Giardinaggio, luglio 2005)
Le
acque reflue di una normale abitazione possono divenire limpide
e pulite grazie a un sapiente utilizzo delle piante.
Biofìtodepurazione: un
termine "tre in uno" che indica la depurazione delle
acque mediante meccanismi biologici e l'impiego di particolari
vegetali.
Si tratta di un procedimento che parte da una osservazione semplice:
in tema d'inquinamento delle acque... è questione di
punti di vista. Sostanze che a rigore sono classificate come
inquinanti (l'azoto, per citare l'esempio più evidente),
per le piante sono invece dei nutrienti. Se si riesce a fare
in modo che l'acqua inquinata passi in vasche entro le quali
crescono piante acquatiche, la si depurerà in un modo
efficace e poco costoso: l'utile contropartita sarà la
produzione di biomassa che, a fine ciclo, verrà
rimossa e potrà essere avviata al compostaggio.
Si eviteranno in questo modo fenomeni di inquinamento, oppure
di eutrofizzazione dei corsi d'acqua, dei laghi e delle
coste.
"II
sistema funziona"', afferma Tino Sorino, del vivaio
Antichi Poderi del Paradiso (Novellara, RE, tel. 0522/651050).
"Si può applicare su diversa scala, dalla singola
abitazione fino alla frazione di un paese. La sua efficacia,
tuttavia, è legata alla superficie che si può
destinare per lo scorrimento dell'acqua, a contatto con le piante,
e alla natura del terreno che deve essere di tipo argilloso.
Per un agriturismo da 200 coperti, per fare un esempio, è
stato necessario scavare un fosso lungo 800 metri".
Ciò significa che un impianto di fitodepurazione non
si può allestire nel giardino di una villetta a schiera.
Se si dispone però di una superficie congrua, dopo aver
verificato la normativa edilizia del proprio Comune e con l'aiuto
di uno specialista, si potrà abbinare il risultato estetico
alla depurazione dei propri scarichi. Tra gli elementi da tenere
presenti, inoltre, c'è la convenienza economica: occorre
sapere se a fronte di una depurazione in proprio si può
ottenere uno sconto sulla bolletta per la fornitura e la depurazione
dell'acqua. Un biofitodepuratore è composto da una prima
parte che trattiene il grosso delle sostanze in sospensione,
e da un canale-laghetto dotato di pompa per il ricircolo e l'ossigenazione:
lo scarico nella fognatura avviene quando l'acqua ha completato
il suo circuito.
LE
PIANTE PIU' ADATTE
Quali sono le piante più indicate per allestire un biofitodepuratore?
L'ideale è scegliere quelle che uniscano l'efficacia
di depurazione all'aspetto estetico, sia come massa verde
sia per le fioriture. Per una migliore efficacia, occorrerà
poi abbinare le piante acquatiche vere e proprie a quelle palustri,
che crescono nell'acqua bassa lungo le rive.
Tra le specie caratterizzate da una gradevole fioritura ci sono
tutte le ninfee, il ranuncolo e la violetta d'acqua. "Sono
però adatte molte altre piante" elenca Tino Sorino.
"Tra queste i Miriophyllum, la Stratiotes aloides,
l'Elodea crispa, la Crassula recurva, l'Ottonia
palustris, la Fontinalis antipyrethica, il Ceratophyllum
demersum, l'Alisma plantago, la Filipendula ulmaria".
Lungo le rive cresceranno bene il Cyperus longus e la
Typha minima.