AIUTIAMO
IL ROSETO DI CAVRIGLIA
di Cinzia Toto (da Gardenia, agosto 2005)
Possibile
che un roseto importante come questo, meta di migliaia di visitatori
provenienti da tutto il mondo,
debba essere mantenuto
solo dal suo fondatore? A porsi questa domanda è l'associazione
orticola
del Friuli-Venezia Giulia "Tra Fiori e Piante"
(www.trafioriepiante.it).
La
primavera scorsa sette suoi membri hanno preso qualche
giorno
di ferie per andare a ripulire dalle erbacce quello straordinario
museo vivente che è il Roseto "Carla Fineschi"
di Cavriglia (AR). "Lo avevamo visitato l'anno scorso",
racconta Mariangela Barbiero, presidente dell'associazione,
"ed eravamo rimasti colpiti dal fatto che tanta meraviglia non potesse contare su nessun sostegno esterno. Così abbiamo deciso di rimboccarci le maniche dando non solo un
piccolo ma concreto contributo alla sua cura, ma anche impegnandoci
a lanciare un segnale di allarme, o meglio di sveglia,
ai toscani. Vorremmo insomma che qualche istituzione locale
si rendesse conto del valore di quel luogo, della risorsa che
rappresenta per l'intera regione, e che quindi si facesse
avanti
per dare un contributo finanziario alla sua gestione".
Nato quarant'anni
fa per iniziativa dal professor Gianfranco Fineschi,
luminare dell'ortopedia, e di sua moglie Carla, il roseto
si estende su una superficie di oltre due ettari e ospita 7.000
varietà di rose, alcune delle quali ormai introvabili
o addirittura estinte. "Per mantenere tutte queste piante
in buono stato", spiega il professor Fineschi, "serve
tanto lavoro. Da ottobre ad aprile bisogna potarle, in
estate c'è da togliere le erbacce e fare gli innesti,
e poi da somministrare gli anticrittogamici... Per ora tutte
queste cose le facciamo solo io e il mio ottimo giardiniere,
Vittorio Carraesi. Ma le spese sono enormi... L'unico aiuto
su cui possiamo contare è quello della Cooperativa agricola
Valdarno, che si occupa della contabilità. Per il resto
tutto è affidato alle mie tasche. Che
però si sono
fatte piccole...".
Il roseto si trova in località Casalone ed è
visitabile tutto l'anno. Per saperne di più, tel.
055 966638.