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FONTANE, OVVERO
IL BELLO DELL'ACQUA
di
Filippo Pizzoni (Gardenia, giugno 2006)
Da
simbolo religioso a elemento scenico, sempre protagoniste
attraverso i secoli
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UNA
DELLE MOLTE FONTANE DELL'ALHAMBRA (GRANADA) |
Da
sempre simbolo di vita, purificazione e spiritualità,
l'acqua ha avuto grande importanza in tutte le religioni, divenendo
elemento insostituibile per la rappresentazione del binomio
paradiso-giardino. Nei giardini islamici e moghul
era una presenza imprescindibile dal punto di vista pratico,
per fare fronte
alle necessità irrigue, e simbolico, in quanto raffigurazione
dei quattro fiumi della vita. Ne è un classico esempio
la sequenza di patii, fontane e bacini dell'Alhambra
a Granada e di tutti i giardini moreschi del Mediterraneo
che conservano ancora le forme classiche persiane, di quei "giardini
del paradiso" con canali irrigui e fontane zampillanti,
spesso colorati da ceramiche policrome, dal disegno geometrico
e dall'acqua poco profonda.
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LA
CELEBRE FONTANA NEL PARCO CITROËN A PARIGI. |
LA
TRADIZIONE DEI GIARDINI MORESCHI E IL DESIGN CONTEMPORANEO
SI SPOSANO NELLA FONTANA PROGETTATA DALLO SPAGNOLO FERNANDO
CARUNCHO |
In queste fontane l'acqua si limitava semplicemente a sgorgare.
L'esistenza delle prime pompe idrauliche viene segnalata
da Vitruvio (I secolo a.C.) e poi da Erone
Alessandrino (I secolo d.C.), e la loro struttura
rimane pressoché uguale
a quella da loro descritta fino a tutto il Medio Evo. Quando
nel Rinascimento compaiono le traduzioni di Vitruvio ed
Erone, riprendono gli studi e le sperimentazioni; in ogni caso,
il
meccanismo in genere era questo: l'acqua veniva portata
a un bacino di riserva situato più in alto possibile
e poi canalizzata fino alle fontane poste in basso, nelle
quali la pressione dell'acqua in caduta alimentava
i getti.
Soltanto nell'Ottocento si iniziano a usare i pozzi artesiani
per l'alimentazione delle fontane, mentre nel XX secolo l'energia
elettrica consente l'impiego di pompe centrifughe a motore.
Se da sempre l'acqua è parte integrante della decorazione
dei giardini, tanto da diventarne per antonomasia l'elemento
di delizia, vanno però considerate le differenze
d'uso a seconda della cultura, del Paese e dell'epoca.
Una delle
principali diversità si riscontra tra Occidente,
Medio Oriente ed Estremo Oriente. Nel corso dei secoli,
nei giardini
di Cina e Giappone non vi è mai
stato un giardino senza acqua, elemento fondamentale di
ogni realizzazione, ma sempre rappresentato
realisticamente, senza forzare l'elemento liquido
a comportamenti innaturali, come accade nelle nostre fontane:
per questo ci sono laghetti, ruscelli, sorgenti...
Nei giardini mediorientali, di ispirazione
persiana, l'uso dell'acqua si concentrava sull'elemento
in sé, rappresentato
nella sua sostanzialità assoluta, con ampie distese,
lunghi zampilli cadenzati oppure lenti gocciolii lungo
i canali per l'irrigazione.
In Occidente invece l'acqua è da sempre
utilizzata in costante movimento e in accordo con strutture
architettoniche
o scultoree. Già Plinio il Giovane (61 - 112 d.C.)
descrivendo la sua villa al Tuscolo parlava della fontana
il
cui suono allietava il triclinio, dove l'acqua giungeva
da una cascatella in una vasca di marmo bianco decorata.
Nel Rinascimento le fontane diventano elementi
architettonici di grande complessità e
strumento di espressione per i grandi scultori dell'epoca
così che non solo rivestono
il ruolo di protagoniste del giardino, ma sono anche veicolo
di rappresentazione iconografica. Figure
mitologiche allegoriche, animali e ogni sorta di sculture
gettano acqua in bacini e
cascate di infinite fogge e forme. Come a Villa d'Este
a Tivoli, la più famosa, e grande eccezione perché le numerosissime
fontane sono alimentate naturalmente dalle cascate del fiume
Aniene: l'acqua, intercettata a una quota più alta
del giardino, passa attraverso le tante architetture, dando
vita
a ogni sorta di gioco e di suono.
Perduto il carattere spirituale e allegorico,
tipico del Medioevo e dell'Umanesimo, le composizioni idrauliche
si arricchiscono
sempre più fino a esibire complicatissimi meccanismi,
ripresi dagli antichi scritti di Erone e aggiornati dai più abili
ingegneri: nascono così i famosi automi alimentati
ad acqua, con uccelli canterini, organi che suonano
grazie al passaggio dell'acqua, figure umane e di animali
in movimento...
Tra i più abili artigiani, i famosissimi Francini, una
famiglia di fiorentini trapiantati in Francia dove realizzarono
le più incredibili fontane per il Re Sole
a Saint Germain-en-Laye, a Fontainebleau ma soprattutto
a Versailles con
l'incredibile "Machine de Marly": con
14 enormi ruote le acque della Senna venivano innalzate
a 162 metri per
immettersi nell'acquedotto di Marly che, con 253 pompe,
alimentava le 1.400 fontane di Versailles.
Con il declino dei giardini formali, scompaiono anche le
fontane, che riappaiono poi prepotentemente sia nei giardini
privati
sia nei parchi pubblici durante l'Ottocento,
ma in forme più semplici
e contenute, e si instaura un nuovo rapporto, forse più intimo
e contemplativo, nei confronti dell'acqua.
Da simbolo religioso e di vita, da elemento allegorico
per eccellenza a esibizione di potenza, oggi, benché svuotate
di tutti questi significati, le fontane continuano a essere
elementi di grande fascino, e l'acqua conserva un forte potere
di attrazione. Il rifrangersi della luce, la musica dolcissima
che ne proviene non solo rendono il contesto del giardino più naturale,
ma costituiscono una misura sulla quale si accordano tutte
le immagini e i suoni del giardino stesso.
I
TEDESCI CI INSEGNAN0
Profanata,
sprecata, inquinata, oggi l'acqua trova grande difficoltà nello
svolgere il suo ruolo fondamentale di fonte di vita;
svanito il rispetto riservatole nelle culture e nelle
religioni di tutti i tempi, dobbiamo tornare a riscoprire
il delicato ruolo che gioca nell'intero ecosistema
terrestre. Proprio in Germania, un paese di forte
coscienza ecologica, nasce 25 anni fa Atelier
Dreiseitl,
un laboratorio di progettazione specializzato nella
realizzazione di paesaggi d'acqua.
Affrontando ogni progetto in modo interdisciplinare,
combinando design, salvaguardia ambientale, architettura
e innovazione tecnologica, Dreiseiti è oggi
una realtà unica nel mondo. Tra i progetti più famosi, East
Meets West attorno a Potsdamer Platz a Berlino (1997-1998),
dove l'acqua piovana, dapprima raccolta in giardini pensili e riutilizzata
negli edifici per servizi igienici, irrigazione e sistemi antincendio,
quando è in eccesso scorre alimentando cascatelle, canali e bacini dal
carattere urbano e naturale al tempo stesso. Nel 2001 è stato pubblicato
un bellissimo libro che raccoglie i loro progetti: "Waterscapes: Planning,
Building and Designing With Water", Birkhauser (Architectural).
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