I GIARDINI PIU' INFLUENTI DEL MONDO?
di Patrick Taylor (The Garden, maggio 2006)
traduzione di Mariangela Barbiero



In tutto il mondo l'opera dei creatori di giardini supera confini, culture ed epoche.
Patrick Taylor, editore del recente "The Oxford Companion to the Garden"
espone i motivi per i quali vale la pena d'imparare dai migliori.

 

Quando iniziai a lavorare a questo libro, una delle questioni più salienti era quella dell'ampiezza e portata dei giardini nel mondo. Con più di 130 collaboratori incaricati di scrivere, in aggiunta al mio lavoro, il risultato è stato affascinante. Entrato in contatto con una così vasta gamma di autori, la lettura dei loro testi mi ha portato a vedere i giardini in un'ottica diversa. In Gran Bretagna abbiamo una gran ricchezza di giardini aperti al pubblico e una così viva tradizione di giardinaggio, che si potrebbe essere scarsamente motivati a cercare di saperne di più sui giardini altrui. Tuttavia, una nuova prospettiva introduce nuove idee e permette di vedere le nostre tradizioni in una luce nuova.

 

SITIO ROBERTO BURLE MARX, BRASILE

Roberto Burle Marx fu una figura imponente nella storia del giardino del XX secolo. Nel suo giardino mise insieme un'immensa gamma di piante, tra autoctone brasiliane e altre provenienti da paesi diversi ma con eguali esigenze climatiche.

Il suo fu a tutti gli effetti un giardino laboratorio in cui potè studiare il comportamento delle piante e fare esperimenti con le immense striscie (andane) di colori che divennero il suo marchio.


Dal passato al presente

Per taluni, il giardinaggio in Gran Bretagna è sostanzialmente di natura conservatrice, utilizza concetti passatisti di design, nutrendosi di antiche tradizioni. Nel XVIII secolo, peraltro, il parco paesistico inglese era uno stile d'avanguardia che influenzò i giardini di Francia, Ungheria, Russia, Stati Uniti e di altri paesi ancora. Con la possibile eccezione delle bordure erbacee e dei parchi pubblici (entrambi introdotti nel XIX secolo) nessun altro successivo stile britannico ebbe una così ampia influenza.

I parchi comunali furono un esempio molto ammirato dello sviluppo britannico dell'epoca, ma pochi oggi mantengono i loro standard vittoriani. E dove sono i loro successori? Probabilmente in Francia: anch'essa ha avuto una grande tradizione di giardini pubblici nel XIX secolo, che è continuata fino ai tempi moderni. Nel tardo XX secolo Parigi ha accolto tre parchi pubblici abbaglianti: il Parco della Villette nel 1983; Parc André Citroën nel 1992, e nel 1994 Le Jardin Atlantique, uno dei più straordinari di tutti gli spazi pubblici parigini. Quali nuovi parchi contemporanei britannici pubblici possono rivaleggiare con questi? Ma che ne è della grande tradizione britannica di impianti ornamentali?

C'è voluto un olandese, Piet Oudolf, per introdurre un nuovo stile nelle tradizionali bordure. I suoi impianti di grandi masse di erbacee perenni nei giardini dell'RHS a Wisley nel Surrey e a Scampston Hall nello Yorkshire, hanno un gusto nuovo - ma le loro origini si trovano ancora nel lavoro di William Robinson e Gertrude Jekyll. Molti giardini sono il punto di arrivo e la risposta a progetti precedenti. Prendete per esempio, le bordure a tema di colore del magnifico giardino di Helen Dillon a Dublino: anch'esse mostrano più di un tocco Jekyll. Tuttavia la serenità del suo giardino è data dall'audace vasca centrale di ispirazione Moghul, finemente bordata in lastre di pallida pietra calcarea e fiancheggiata da fastose bordure. Questo meraviglioso giardino d'Irlanda è un chiaro promemoria che le piante raramente sono sufficienti in un giardino sprovvisto di una forte struttura. Ciononostante, un giardino ricolmo di fiori, spesso privo di qualsiasi disegno strutturale, resta una forte caratteristica dell'odierno giardinaggio inglese. Quanto garruli, dunque, alcuni nostri giardini sembreranno se paragonati ai grandi capolavori giapponesi, di poetica austerità e reverenza nei riguardi della natura.

Il tempio di Ryoanji a Kyoto ha un giardino di leggera ghiaia in cui grandi pietre sono distribuite in gruppi enigmatici. La sola vegetazione qui sono sottili strisce di muschio aderenti ai bordi delle pietre. In Europa, malgrado la mania nel XX secolo per le caricature di giardini giapponesi, non c'è mai stato uno stile di giardinaggio paragonabile a questa autentica tradizione. Sorprendentemente, è l'Italia rinascimentale che vi si avvicina di più. Il cinquecentesco giardino di Villa Lante è a suo agio nel territorio tanto da creare un'atmosfera di armonia senza sforzo apparente. Lungi dall'escludere il paesaggio circostante, il giardino sembra disegnarlo e aggiungervi i suoi ornamenti.


GIARDINI D'ISPIRAZIONE
LE SCELTE DI PATRICK TAYLOR

• Bagel Garden, USA
• Beth Chatto Gardens, UK
• Cogels Park, Belgio
• Garden of Cosmic Speculation, UK
• Gibberd Garden, UK
• Greencombe, UK
• Helen Dillon's Garden, Irlanda
• Jardin Atlantique, Francia
• Kirstenbosch National Botanic Garden, Sudafrica
• Les Quatre Vents, Canada
• Little Sparta, UK
• Maison Picassiette, Francia
• Palacio Fronteira, Portogallo
• Parc Andre Citroën, Francia
• Parc de la Villette, Francia
• Ryoanji, Giappone
• Santa Barbara Botanic Garden, USA
• Sitio Roberto Burle Marx, Brasile
• Valentine Garden, USA
• Villa Lante, Italia

PARC DE LA VILLETTE, FRANCIA
Nel 1983, la conversione di un vecchio mattatoio e mercato di bestiame, in un quartiere settentrionale di Parigi, ha portato a un parco pubblico di 55 ettari, comprendente gli edifici futuristici di Adrien Fainsilber. Il progetto generale è del paesaggista Bernard Tschumi e contiene strutture di metallo rosso scarlatto, che evocano le "follies" dei parchi paesistici del XVIII secolo.

RYOANJI, GIAPPONE

Questo giardino si trova
in un tempio buddista zen del XV secolo.
Una composizione minimalista
di ghiaia rastrellata e di pietre rocciose
intesa come oggetto
di serena contemplazione e meditazione.
Qui l'essenza è la capacità che ha
l'estrema semplicità di creare
un'indimenticabile potente atmosfera.

 

 

 

Autoctonia - Ecologia

Il cambiamento del clima e la preoccupazione per l'ambiente sono considerazioni che possono influenzare oggi la progettazione di giardini. In Inghilterra, il giardino di ghiaia creato nel 1991 da Beth Chatto nell'Essex (vedi The Garden, dic. 2005, pp 874 -81), con piante che non hanno bisogno di irrigazione, è stato pionieristico. Un giardino che ha preceduto quello di Beth Chatto in questa strada, è quello di Carol Valentine nella California meridionale, progettato da Isabelle Greene nel 1984. Questa parte d'America ha una piovosità praticamente uguale a quella dell'Essex: la canalizzazione dell'acqua è costosa e il suo uso giudicato da molti discutibile, così (per ragioni ecologiche ed estetiche) Isabelle ha utilizzato piante autoctone o di regioni altrettanto aride.

In epoca vittoriana, molti giardini degli Stati Uniti hanno seguito la tradizione dei loro omologhi europei. Ma nei primi anni del XX secolo Jens Jensen, un danese stabilitosi negli USA, ha promosso l'uso di piante autoctone - creando il cosiddetto stile 'prateria'. Ciò ha influenzato la progettazione dei grandi spazi pubblici nel MidWest, ma ha avuto scarso impatto altrove. Da allora, tuttavia, questo stile è stato abbracciato e ampliato da gente come James van Sweden e Wolfgang Oehme.
Le piante sono anche al cuore del lavoro di Roberto Burle Marx, che in Brasile ha mostrato quello che si può ottenere usando le tropicali del suo paese in larghe e ardite bande colorate. Nel suo giardino, oggi diventato il "Sitio Roberto Burle Marx", egli ha piantato con "brio" e coltivato più di 3000 specie tropicali, per la maggior parte autoctone brasiliane.
In Gran Bretagna i giardinieri sono stati incoraggiati ad utilizzare piante autoctone sul presupposto che esse forniscano benefici ecologici a ogni forma di vita selvatica. Tuttavia, l'indagine sulla Biodiversità in Urban Gardens a Sheffield (BUGS) condotta dall'Università di Sheffield (vedi The Garden, maggio 2004, pp 346-9) non ha trovato prove che le autoctone fossero migliori delle esotiche nel favorire la vita selvatica. Poche piante autoctone inglesi sono valide da un punto di vista ornamentale in giardino, così in pratica tutte le piante ornamentali dei nostri giardini vengono da fuori.
Nei paesi con grande ricchezza di flora, la tavolozza di piante autoctone è celebrata con squilli di tromba. Il Kirstenbosch National Botanic Garden in Sudafrica esibisce la strabiliante flora della regione del Capo. Il Santa Barbara Botanic Garden nel sud della California raccoglie solo autoctone californiane in uno splendido scenario naturale.

 
A titolo di confronto, le collezioni le piante autoctone dei giardini botanici britannici sono rare. Il Cambridge University Botanic Garden, per esempio, ha una collezione di piante per siepi miste del Cambridgeshire che è affascinante ma non fa certo accelerare il battito cardiaco. Forse la nostra esigua flora è responsabile della nostra passione nazionale per le piante straniere. E così la forza dei giardini in Gran Bretagna - l'impressionante gamma di specie esotiche - può anche essere la fonte della nostra debolezza: troppa enfasi sulle piante e tradizionalmente troppo poca sul design.

 

VILLA LANTE, ITALIA
Progettato nel 1560 da Jacopo da Vignola.
Il giardino degrada in dolce pendio con una
serie di terrazze di varie atmosfere:
l'ombra è data dai Platanus orientalis,
il suono dall'acqua di fontane e cascate,
e la vista che si apre sul paesaggio rurale.

VALENTINE GARDEN, USA
Questo giardino di città di 1,6 ettari
fa da sfondo a una casa di stile modernista.
Il giardino, progettato nel 1984 da Isabelle Greene,
utilizza piante autoctone della California
meridionale o di regioni con un clima analogo.
Agavi, aloe e yucche sono altamente suggestive.

 

KIRSTENBOSCH NATIONAL BOTANIC GARDEN, SUDAFRICA
Creato nel 1913, si distingue per gli stupefacenti impianti naturali che si fondono con il paesaggio
 

SANTA BARBARA BOTANIC GARDEN, USA
contiene escusivamente piante autoctone, la maggior parte delle quali collocate in un contesto naturalistico

 

BAGEL GARDEN, USA




Nel 1979 Martha Schwartz, architetta paesaggista americana, creò un giardino che a tutta prima è di gusto vittoriano, ma i sentieri sono coperti di ghiaia color porpora e punteggiati di ciambelle verniciate. C'è un umorismo in questo giardino che mette in discussione i presupposti.

 

Sfidare le regole

Ai giardini occorrono le piante? Il Bagel Garden a Boston negli USA, della famosa (o per taluni famigerata) Martha Schwartz, ostentava ciambelle brillantemente verniciate a sottolineare i sentieri di ghiaia.
Due dei più importanti giardini britannici del tardo Novecento, entrambi in Scozia, sicuramente contengono piante, ma queste non sono certo la componente principale. A Little Sparta (a sud di Edimburgo) il defunto lan Hamilton Finlay ha inventato una nuova forma di giardino poetico, aperto al paesaggio circostante, un mondo magico di boschi segreti, sculture e misteriose, a volte umoristiche, iscrizioni.
Il Garden of Cosmic Speculation nel Dumfriesshire, creato da Charles Jencks e dalla sua defunta moglie Maggie Keswick, trae il suo simbolismo da una fonte inaspettata: la scienza della cosmologia. Nel XVIII secolo i giardini inglesi, come Stourhead e Stowe, attingevano i loro simboli dalla mitologia classica o della politica. Sarebbe giusto che oggi un giardino fosse ispirato dalle teorie scientifiche.

 


Per molti aspetti, i giardini che dispongono le piante nel miglior modo possibile mutuano largamente dalla natura. I grandi parchi di Cornovaglia e Scozia, in gran parte del XIX secolo, all'inizio erano 'posti' per accogliere le piante e hanno finito per diventare sublimi paesaggi.
Un eccezionale moderno equivalente è il giardino di Greencombe, nel Somerset, di Joan Loraine (vedi The Garden di aprile, pp. 264-9), che rispetta onorevolmente il sito in forte pendenza: un eccellente esempio che tutti i giardini dovrebbero imitare.
Il giardino di Les Quatre Vents in Québec, Canada, di
Frank Caboto ha zone di elegante formalità ma è dove il giardino diventa bosco che raggiunge la sua massima bellezza, mescolando piante autoctone nordamericane ad esotiche, creando un ambiente naturale di rara bellezza.
Quale sarà il futuro dei giardini britannici? Avremo un 'Rinascimento' dei parchi pubblici, con un occhio al lavoro di Jacques Wirtz a Cogels in Belgio, dove ha creato un parco misterioso e affascinante?
Certo, mistero e fascino sono evidenti nel delizioso giardino del defunto Sir Frederick Gibberd a Harlow nell'Essex, in cui scultura, frammenti architettonici e ornamenti sono sapientemente connessi con un uso raffinato delle piante.
Soprattutto speriamo che l'amore apparentemente inesauribile dei giardinieri britannici per le piante da fiore si allei più strettamente a un buon design e a un forte senso del luogo. Possiamo solo aspettare e vedere

 

GARDEN OF COSMIC SPECULATION, SCOTLAND



 

 

 

Il giardino, creato da Charles Jencks e dalla moglie Maggie Keswick, fa riferimento alla scienza cosmologica. Ampie collinette a prato creano un'atmosfera da dramma cosmico con collegamenti a teorie scientifiche.


 

LES QUATRE VENTS,
CANADA


Negli ultimo 30 anni, in un ambiente naturale nei pressi del fiume S. Lorenzo, Frank Cabot ha creato un giardino eccezionale che comprende un lago, dei boschetti, un padiglione musicale, giardini formali e giapponesi.

 

LITTLE SPARTA,
SCOZIA

Nel 1966 il poeta, artista e giardiniere lan Hamilton Finlay si trasferì nel suo piccolo podere isolato situato in una natura selvaggia e bellissima.
Disseminato di iscrizioni che si riferiscono alla cultura classica, alla rivoluzione francese, alla seconda guerra mondiale, alle navi a vela scozzesi e a molto altro ancora, ha creato un mondo incantato di boschi misteriosi, templi, squarci improvvisi che si aprono sul paesaggio selvaggio e su lontane prospettive
.

 

 

CIBBERD GARDEN,
INGHILTERRA


Nel 1956 l'architetto Sir Frederick Gibberd progettò per casa sua un giardino assolutamente originale.
Impiegò con molta arguzia la sua collezione di elementi architettonici di recupero e di sculture del XX secolo e fu un maestro nel creare 'sorprese' e 'viste' che si aprivano all'improvviso.