Fra
tutti gli appassionati di fiori ce n'è uno
speciale: è il
collezionista. Il collezionista è un umano
di una razza molto particolare. Non guarda il
giardino con l'occhio dell'architetto
che inventa luci e ombre con i colori dei fiori,
che allunga il giardino creando "cannocchiali" fra
il verde, che lo allarga con effetti di trompe
l'oeil; no, il collezionista
non è tutto questo. Non è nemmeno
quello che, pur appassionato ed in ricerca, fiuta
sempre le piante che
gli porteranno più guadagno e le propaga
e le vende; no, non è nemmeno quello che
meravigliosamente nel giardino accosta masse
fiorite quasi a creare quadri dalle tonalità cromatiche
forti ed indelebili nella memoria del visitatore.
Nemmeno è il principiante che accetta consigli da tutti,
cosicché il suo giardino diventa molte volte un miscuglio
di essenze in lotta fra loro per la sopravvivenza, oppure bordure
di banalissimi fiori comuni dai colori vivaci.
No, non è neanche
questo, ma allora cos'è il collezionista? È qualcuno
che ha perso la testa per alcuni tipi di piante e da allora
non riesce a pensare ad altro. Si guarda le sue piante, va
in brodo di giuggiole nel vederle crescere, anche se piccole
e storte, pago di scorgere un fiore qua e là. E poi
le cura e da piccole e stente diventano grandi e folte, che
felicità!
Medita davanti a loro, le accarezza con lo
sguardo, le tocca e la sua gioia non ha limiti. Quale passione
ed entusiasmo il collezionista mette nella ricerca delle varie
specie del genere amato! Le studia sul manuale, ne conosce
a menadito abitudini, pregi e difetti, le compra e le veglia
finché non vede le sue piantine felici e soddisfatte
nella nuova sistemazione. Come livre de chevet tiene i cataloghi
dei vivaisti specializzati e la bibbia dei collezionisti, l'Enciclopedia
della Royal Horticultural Society!
II primo pensiero alla mattina è per
le sue piantine, segue le previsioni del meteo
con puntualità esasperante
per proteggerle da solleoni o alluvioni, attorno
a loro fa il vuoto perché possano crescere meglio oppure
dà loro un po' di compagnia perché non si sentano
sole. Se deve usare le forbici, quasi si scusa. Se potesse
metterebbe i pattini
a rotelle sotto le beneamate piantine per averle
sempre sotto mano e vicino a sé come farebbe una grande
materna chioccia! E poi compra, compra, compra tutte le specie
di quel genere
e le sue varietà, incurante dei rimbrotti
dei familiari che ogni volta dicono la fatidica
frase "Ma dove le metterai
tutte quelle piante?".
Lui, il collezionista, non sente,
non risponde, non lo toccano queste parole, pago
solo di veder aumentare la sua collezione e di vedere crescere
bene le sue
creature. Le piante sono cose vive, hanno le
loro idee, le loro preferenze: bisogna star molto attenti a
cosa si pianta
loro vicino; non sempre apprezzano, spesso combattono.
Qualche volta si assiste invece a veri e propri abbracci di
amore fra
le piante, felici di stare insieme e pigiate.
Avrete capito cos'è dunque il collezionista: uno che
raccoglie piante, le coltiva, parla loro e nella malaugurata
ipotesi di malattia
o peggio di morte soffre con loro... subito pronto
a ricominciare, studiare, comprare, sostituire. È bello
quando si incontra un collezionista: forse lavora per il futuro
per lasciare qualcosa
di sé, forse vuol dirci qualcosa, forse
ci vuole indurre a capire il bello, forse ha
già raggiunto la felicità.
Chissà!