Phalaenopsis
Orchidee non complicate
Le Phalaenopsis ci sanno sedurre per la loro fioritura spettacolare e di lunga durata.
Hanno tutta la magia delle orchidee, ma vivono facilmente, anche all'interno...
di Pascal Descourvières - foto Patrick Lévêque
(L'Ami des jardins – dicembre 2007)
traduzione di Mariangela Barbiero
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Come tutte le orchidee, la Phalaenopsis presenta un fiore con tre sepali più tre petali. Una delle principali caratteristiche delle orchidee è la forma strana di uno dei tre petali, il labello, che è generalmente in posizione bassa e serve da pista d'atterraggio all'insetto impollinatore... Il labello delle Phalaenopsis, di forma molto complessa, è spesso di color giallo arancio. "Phalaenopsis" viene da "falena", il nome di un gruppo di farfalle notturne. In effetti, le Phalaenopsis hanno per lo più due petali laterali di grandi dimensioni, ben aperti e di color chiaro come le ali di queste farfalle. Ecco perché queste piante sono comunemente chiamate orchidee farfalla o orchidee falena.
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Numerosi ibridi di Phalaenopsis sono in vendita nelle giardinerie e persino nei centri commerciali. I loro fiori dai colori seducenti, che attirano immancabilmente lo sguardo, possono durare più di tre mesi. Meglio di un mazzo di fiori! Ma una volta sfiorite, che fare? Semplicemente continuare a curarle per avere una nuova fioritura. Niente paura, le Phalaenopsis sono veramente accomodanti e si adattano alla coltivazione in casa, per esempio sul davanzale interno della finestra o in una veranda riscaldata. Dunque, nessun bisogno di una serra! Le Phalaenopsis in vendita sono per lo più degli ibridi vigorosi. Ne esistono oggi circa 22.500, tutti ottenuti a partire da una sessantina di specie botaniche divenute talvolta molto rare in natura a causa della deforestazione. Queste specie, originarie prevalentemente del sud-est asiatico, provengono per lo più da foreste tropicali umide di bassa e media altitudine. Ecco perché le Phalaenopsis amano un certo calore...come quello delle nostre case!
La cosa più importante è dunque di non esporle mai ad una temperatura inferiore ai 10°C.
Se la prima specie di Phalaenopsis fu scoperta nel 1750, nell'isola di Amboina in Indonesia, i primi ibridi invece sono abbastanza recenti, vedi 'Gilles Gratiot', registrato nel 1945, incrocio di Phalaenopsis aphrodite con
Phalaenopsis amabilis, all'origine della maggior parte degli ibridi a grandi fiori bianchi il cui successo non si è mai smentito.
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Una vita sugli alberi...
Come numerose altre orchidee tropicali, le Phalaenopsis crescono direttamente sul tronco e sui rami degli alberi. Le loro spesse radici non vivono in terra ma aggrappate alla corteccia e in contatto con il muschio umido e con l'aria. Queste orchidee sono dette epifite. Non sono affatto parassite: l'albero serve loro semplicemente da supporto per ricevere più luce. |
Una Phalaenopsis in buona salute ha radici vigorose che fuoriescono da sopra il vaso. Non dovete assolutamente tagliarle!
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Le Phalaenopsis hanno una crescita continua lungo tutto il corso dell'anno. Generalmente, hanno un ciclo vegetativo caratteristico con un periodo durante il quale si forma prima una foglia, poi le radici, poi lo stelo florale, se le condizioni sono adeguate. Possiedono uno stelo principale molto corto da dove si dipartono alcune foglie verdi, poco numerose ma abbastanza grandi e spesse. Negli ibridi raggiungono spesso i 15-20 cm in età adulta. Certe specie presentano superbe foglie dalla superficie verde scuro con striature argento e un dorso porpora di grande effetto (P. philippinensis, P. celebensis, P. schillerana, P. stuartiana...). Attenzione a non ferirle, perché malgrado la loro apparenza coriacea, sono abbastanza fragili!
Le radici sono numerose, spesse e fuoriescono dal vaso, il che può apparire curioso. Questo comportamento indica al contrario che la pianta è in eccellente salute. In effetti, in natura, la Phalaenopsis cresce sugli alberi; le radici sono abituate a vagabondare nell'aria e lungo i tronchi. Questo modo di vivere, per cui talvolta le chiamiamo "figlie dell'aria", implica qualche precauzione nella coltivazione, che rimane tuttavia molto semplice e alla portata di tutti.
"Figlie dell'aria" facili da soddisfare
Dunque, non bisogna metterle in vasi troppo grandi, né in terra, a rischio di asfissia radicale. Hanno bisogno di un substrato aerato, che deve asciugare tra due annaffiature per evitare che le radici marciscano. Infine, le Phalaenopsis sono frugali: inutile dare troppo concime.
Abituate a vivere all'ombra degli alberi, non sopportano il sole diretto, ma apprezzano un ambiente luminoso. Quanto all'acqua, le loro radici, in natura, si idratano catturando l'umidità dell'aria e l'acqua della pioggia che scivola lungo i tronchi: è imperativo quindi utilizzare acqua non calcarea.
I fiori della maggioranza degli ibridi si aprono quasi contemporaneamente su uno stelo verticale (talvolta un po' pendente) che può essere necessario sorreggere. I fiori, che possono raggiungere anche i 15 cm, offrono molte varietà di colori: non avrete dunque che l'imbarazzo della scelta!
Qualche grande classico tra gli ibridi
Gli ibridi hanno generalmente un portamento simile: alcune poche grandi foglie di un verde uniforme e uno o due lunghi steli dritti la cui l'estremità semipendente porta grandi fiori di una dozzina di centimetri, disposti in modo alternato da una parte e dall'altra di questo stelo. E' difficile scegliere tanti e diversi sono gli ibridi!
Vi proponiamo qualche grande classico attualmente disponibile presso i vivai specializzati. Sfortunatamente di rado gli ibridi sono nomenclati, specialmente nelle giardinerie...
E' dunque un po' per caso se riuscirete a trovare proprio le Phalaenopsis elencate; comunque ci saranno ibridi simili.
Mimose
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Ha fiori affascinanti giallo anice con riflessi verdastri. 'Zuma Gold' e 'Amadeus' sono ibridi dai fiori similari.
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Mancini 'Frou-Frou'
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Questa mutazione è stata clonata dalla Lecoufle di Boissy-St Léger. Come le altre Phalaenopsis, presenta tre sepali posteriori, ma i suoi due petali sono simili al labello e raggruppati al centro del fiore... Mutazioni di questo tipo appaiono spesso tra gli ibridi, ma sono generalmente poco estetiche. |
'Spitzberg'
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Un buon successo tra i numerosi ibridi a fiore bianco: un fiore di grandi dimensioni, ben rotondo, dai petali ben appiattiti e senza indentature, un labello giallo che forma un bel contrasto... sono dei criteri di qualità. |
'Elegant Julia'
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Fa parte di una nuova generazione di ibridi creati a Taiwan e venduti in Europa sotto licenza. I fiori hanno delle grosse macchie d'un superbo rosso prugna. Anche la Michel Vacherot del sud della Francia ha creato ibridi punteggiati, ma più finemente, come la romantica 'Monet'... |
'Sonnentau' x violacea
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Un ibrido interessante: 'Sonnentau' ha portato la forma e l'aspetto punteggiato, mentre che la botanica P. violacea var. Borneo oggi chiamata P. bellina ha trasmesso il colore rosso e lo stelo persistente che produce generalmente due volte all'anno due o tre fiori carnosi e che durano a lungo. |
'Evasion'
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Presenta dei bei e grandi fiori di un superbo rosa antico. I petali sono vellutati. La 'Carmen' (Miva Toreador) è un altro esempio di ibrido a fiori rosa. |
Preferiscono |
La mezz'ombra luminosa senza sole diretto.
L'acqua non calcarea (acqua piovana).
Che il substrato sia asciutto tra due annaffiature.
Un vaso non troppo grande e un substrato aerato. |
Temono |
L'acqua che resta sulle loro foglie e soprattutto nel cuore del germoglio.
Le temperature inferiori ai 10°C.
L'eccesso d'acqua.
I substrati fradici o decomposti.
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Il segreto del successo
Luce
Mezz'ombra luminosa. Non vuole sole diretto. Evitate le finestre rivolte a nord. Una tenda è necessaria per filtrare i raggi solari, soprattutto in estate.
Temperatura
Dai 18° ai 30°C di giorno ma notti più fresche, da 4° a 8°C.
Umidità
Mettete le piante su un largo vassoio riempito di palline di argilla espansa con un dito d'acqua sul fondo, ma senza che la base del vaso sia in contatto diretto con l'acqua per evitare la putrefazione delle radici.
Vaporizzazione
Da effettuare la mattina con acqua non calcarea, solamente sulle radici aeree, soprattutto in estate.
Annaffiature
Acqua non calcarea! Utilizzate acqua piovana o acqua minerale naturale. Annaffiate regolarmente ma lasciate asciugare il terreno tra due annaffiature. Un'annaffiatura ogni 10 giorni è sufficiente se le temperature sono fresche, ma può essere necessario effettuare l'annaffiatura due volte a settimana se l'aria è secca.
Substrato
Coltivatele in vasi di plastica non troppo grandi, ben drenati sul fondo, e riempiti di una miscela "speciale orchidee" o che potete farvi con 70% di corteccia di pino di buona qualità (scagliette da 2 a 4 cm), 20% tra argilla espansa e sferette di polistirolo, e 10% di sfagno in fibre.
Concimazione
Fertilizzate con concime specifico per orchidee, limitandovi a un quarto della dose consigliata ma aggiunto ogni annaffiatura.
Malattie
Evitate di danneggiare le foglie: le cocciniglie possono eleggere a domicilio la loro pagina inferiore. Tenete a disposizione del cotton fioc, che è utile - se immerso in una soluzione composta da metà acqua e metà alcol denaturato - a eliminare le cocciniglie una a una. Il cotton fioc serve anche ad assorbire eventuale acqua in eccesso. Da ricordare che in natura le orchidee hanno un portamento decombente e quindi la pioggia non si deposita mai all'interno delle foglie.
Il bonus del profumo!
La Phalaenopsis violacea è una specie da grandi fiori di 5cm che di giorno esala un profumo di limone molto piacevole.
Rinvaso
Ogni anno o ad anni alterni.
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Svasate e togliete tutto il vecchio substrato.
Potete utilizzare lo stesso vaso o uno poco poco più grande. |
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Tagliate le radici che si presentano secche, incurvate, nerastre o mollicce... |
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Posizionate l'orchidea al centro del vaso. Le radici devono essere contenute all'interno, senza però interrare la base delle foglie.
Riempite con il substrato idoneo, a base di cortecce di pino.
Pigiate un pochino. |
Come far rifiorire una Phalaenopsis ibrida?
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Perchè rifiorisca bisogna che sia in buona salute e correttamente coltivata, ma soprattutto che le notti, in particolare a fine estate e all'inizio dell'autunno, siano più fresche. Così, notti di circa 14°C e giornate più calde di una decina di gradi, per un periodo da due a quattro settimane, provocheranno la nascita di un nuovo stelo floreale. E' il metodo utilizzato dai vivaisti. Voi potete ottenere le medesime condizioni aprendo leggermente le finestre della stanza durante la notte.
● Procedere come segue: a fine fioritura, quando lo stelo è ancora verde e se la pianta è sufficientemente forte, tagliate sopra uno dei nodi (poco importa quale) e da questo che può nascere un nuovo stelo floreale, che sarà tuttavia meno fornito.