Convegno
al centro didattico naturalistico di Basovizza
PIANTE "MALEFICHE" SI
DIFFONDONO IN REGIONE
(Il
Piccolo, 30 ottobre 2009)
|
I
mutamenti
climatici e il riscaldamento complessivo della terra sono
protagonisti di cambiamenti che stanno
interessando il nostro territorio.
Piante infestanti provenienti
da altri continenti invadono la nostra regione: la
loro presenza è foriera di danni per la salute umana
e per l'ambiente.
Di queste silenziose e inquietanti
presenze si parlerà oggi, , alle 18,
al Centro didattico naturalistico di Basovizza. Aldo
Cavani,
direttore dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste di
Trieste introdurrà i
lavori. Seguirà Livio Poldini,
professore emerito di botanica dell'Università di Trieste,
che parlerà di
queste piante e dei danni che arrecano. Assieme a Poldini, Roberto
Barocchi,
del Club Triestebella (www.triestebella.it), illustrerà un
disegno di legge con il quale contrastare l'avanzata di
queste piante altamente dannose per il nostro ambiente
e per la salute dell'uomo.
Ma quali sono le protagoniste di questa repentina e imprevedibile
invasione verde, per molti versi simile a quella dei pesci
tropicali che stanno popolando il mare Adriatico?
L'Ambrosia artemisiifolia proveniente
dal Sudamerica, per esempio, è una pianta erbacea molto
invasiva che produce
enormi quantità di polline particolarmente allergenico,
e si sta diffondendo nelle aree ruderali e nei greti dei
fiumi.
Il Senecio inaequidens proviene
invece dall'Africa; è una
specie erbacea perenne, con un fiore giallo simile
alle margherite che contiene dei potenti alcaloidi, tossici
per il fegato e particolarmente nocivi per i bambini, che
si possono ritrovare nel miele e nel latte.
Il
Food and Drug Administration americano ha vietato la vendita
di alimenti che contengono anche solo
tracce di questi alcaloidi. La specie fra queste più conosciuta
anche dai triestini è l'ailanto,
un albero proveniente dalla Cina caratterizzato da foglie
lanceolate puzzolenti
e da un legno di nessun valore pratico, che si espande
e si sviluppa velocissimamente. L'ailanto,
che ama i terreni poveri, ha prima invaso i bordi delle strade
e ora
sta invadendo anche i prati e boschi del Carso togliendo
spazio alle specie autoctone e modificando il nostro paesaggio.
Che fare per contrastare queste invasioni? La Regione
potrebbe approvare norme di legge per la lotta a queste piante.
L'Anas,
la regione, i Comuni e le Province potrebbero eliminare le
piante infestanti e nocive dai bordi delle strade, le Associazioni
degli agricoltori potrebbero sensibilizzare al riguardo
i propri iscritti. Il Club Triestebella propone un disegno
di legge regionale che dia mandato alla Regione di operare
la lotta a queste piante mediante estirpazione o diserbo con
prodotti non nocivi all'uomo e di fare opera di divulgazione.
Nel disegno si propone inoltre di vietare la piantagione e
coltivazione di queste piante, consentendo ai cittadini
disposti a collaborare a questa lotta di poter procedere
al riguardo. (ma.lo.)