STASERA A SALES LA PRESENTAZIONE DELL'ULTIMO LIBRO DELLO STUDIOSO
POLDINI: 119 SPECIE VEGETALI SPARITE IN DUE SECOLI
Fra le cause l'utilizzo del Carso, il riscaldamento globale e piante "aliene"
di Riccardo Tosques (Il Piccolo, 26 maggio 2010)
Esattamente 119 specie diverse di vegetali. E' questo il numero di piante che dalla fine dell'800 ai giorni nostri si sono estinte sul Carso giuliano. Lo sostiene un super-esperto, il prof. Livio Poldini, che oggi alle 20.30, alla Biblioteca comunale di Sales, presenta il suo libro "La diversità vegetale del Carso fra Trieste e Gorizia. Lo stato dell'ambiente".
Professore emerito alla Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Trieste, Poldini questa sera farà il punto su oltre 40 anni di attività di ricerca in merito alle specie vegetali del Carso, evidenziando la totale estinzione di ben 119 specie vegetali tra il Carso triestino e goriziano, fenomeno riscontrato in particolare negli ambienti umidi e nelle aree dove sono presenti coltivazioni cerealicole, ma registrato anche nelle zone costiere, in prati e aree riservate al pascolo.
In base ai dati evidenziati nel suo ultimo libro, in realtà le specie vegetali scomparse in particolar modo durante il XX secolo sono complessivamente 130. Alcune sono scomparse dal Carso "italiano" ma sono invece presenti nella vicina Slovenia.
Quali dunque le cause di quello che si può definire un "declino biologico" di notevoli proporzioni? Sostanzialmente Poldini ha individuato tre fattori primari.
Innanzitutto il modo in cui è cambiato l'utilizzo del suolo da parte dell'uomo, con la conseguente distruzione degli habitat naturali. In secondo luogo il riscaldamento globale, che di fatto ha creato la morte di diverse piante. Infine, ma non
ultimo per importanza, l'ingresso di specie aliene.
Quest'ultimo particolare fenomeno è legato sia all'antropizzazione che all'espansione dei cespugli e dei boschi, ma anche alla flora esotica - suddivisa in specie "archeofite" e "neofite" - proveniente da altre aree geografiche e spesso, ma non sempre, introdotta volontariamente dall'uomo.
Restando in tema di specie vegetali, di recente l'associazione Triestebella ha organizzato una giornata in Val Rosandra per estirpare le piante infestanti originarie di altri continenti, con particolare riguardo al Senecio.
Nel Carso giuliano sono però altre due le specie di piante ritenute pericolose: l'Ailanto, proveniente dalla Cina, che altera il paesaggio vegetale espandendosi in competizione con le specie autoctone, e l'Ambrosia artemisiifolia, pianta sudamericana che produce una grande quantità di polline fortemente allergenico.