QUANDO
IL RODODENDRO SI SENTE A CASA PROPRIA
di Paolo Pejrone
Nasce
dalla Burcina un ente nazionale per difendere e valorizzare
questa pianta "esotica"
Un
giorno di fine maggio ho avuto la gioia di poter camminare
tra i
meravigliosi rododendri della Burcina: un vero privilegio.
La giornata era bellissima e l'aria dei 700 metri sul mare,
fresca e fina. Lo spettacolo della Burcina era grandioso e
forte, è fatto da più di ottocento rododendri
piantati da più di un secolo, alcuni dei quali alti
più di undici metri!
I rododendri amano tutto quello che può ricordare la
loro patria d'origine: prediligono il fresco, un buon drenaggio,
l'umidità atmosferica, la nebbia, la pioggia, le terre
neutre o meglio quelle «acide». Sono piante di
montagna, lente e caparbie e, come tutte le piante forti e
vigorose, emanano facilmente fascino e simpatia.
La pioggia, che è una delle caratteristiche delle Alpi
e delle Prealpi biellesi, l'anno passato, nel 2005, è stata
poca ed avara, e si è passati dai soliti 1600 millimetri
all'anno a soli 800 e, nonostante questo, forse perché «rodata» dagli
anni e comunque robustissima, la Burcina, anche se decurtata
nelle sue provviste e maltrattata, riusciva a comunicare quiete,
bellezza, forte salute ed elegante allegria.
Da tempo è protetta da un Ente premuroso, curata dagli
affetti degli abitanti di Pollone, incoraggiata dalle attenzioni
di un presidente «botanico» ed esperto, Guido Piacenza,
figlio, nipote e pronipote di botanici attenti e appassionati
(e fondatori della Burcina...). Grazie a loro si prevede, per
un futuro vicino, un consistente progetto di nomenclatura,
un profondo studio delle malattie, che parte dall'Università di
Torino.
La Burcina per fortuna nostra (e sua!) è in buone mani...
E proprio per dimostrare l'amore ed il profondo interesse è nata
da due anni alla Burcina, per volontà di Elena Accati
e di Guido Piacenza la Società Italiana del Rododendro.
Queste poche righe sono per sollecitare e per chiedere alle
persone di buona volontà, di venire a far parte della
nuova associazione (e quindi proteggerla).
I rododendri sotto la loro scorza ruvida e forte sono pur sempre
delle piante «esotiche» e straniere: vanno protette
e possibilmente amate. E per amarle bisogna conoscerle.