LE ROSE TAPPEZZANTI
di Gabriele Gisolini

Considerazioni in margine al convegno "Le rose coprisuolo e tappezzanti:
una proposta per l'arredo del verde urbano
" svoltasi a Minoprio lo scorso marzo

Rosa 'Heidetraum'Il diffondersi dell'utilizzo di rose coprisuolo a scopo paesaggistico in ambiente urbano comporta la necessità di selezionare varietà con elevate caratteristiche di resistenza alle principali avversità biotiche ed abiotiche. Questo si presta ad interessanti considerazioni anche per l'impiego in ambito privato. La Fondazione Minoprio, nell'ambito del Progetto di Sperimentazione Regionale sul Florovivaismo, ha avviato da Rosa 'Cervia'un anno un'attività sperimentale sulle rose coprisuolo che ha portato alla costituzione di un campo catalogo di 48 cultivar di rose tapezzanti nel parco di Villa Raimondi. Su queste rose non è stato effettuato nessun intervento antiparassitario. Proprio sul tema della difesa fitoiatrica si è svolto un interessante confronto che ha visto protagonisti il dottor Thomas Proll, ibridatore della W. Kordes Sohne di Klein Offenseth, Sparrieshoop (Germania), il dottor Frangi della Fondazione Minoprio e diversi rappresentanti Rosa 'Sweet Cover'delle ditte italiane produttrici.


Rosa 'Diamant'

 

 

 

 




SELEZIONE DI NUOVI TIPI DI ROSE PER L'ARREDO VERDE

II dottor Proll ha spiegato come la sua ditta operi dal 1886 nel settore delle rose da giardino, serra, fiore reciso. Dopo la seconda guerra mondiale la vendita delle rose ha mantenuto fino a tutti gli anni Settanta un trend positivo raggiungendo i 4 milioni di rose vendute. Negli anni Ottanta però la mutata coscienza ecologica dei cittadini tedeschi ha portato ad un crollo delle vendite. La rosa, diva capricciosa, richiedeva infatti mille attenzioni e riguardi, bellissima ma delicata costringeva chi l'aveva in giardino a un utilizzo di fitofarmaci ritenuto eccessivo per l'ambiente. Il mercato tedesco si orientò allora verso altre specie più rustiche. Negli anni Novanta, rinnovato il gruppo dirigente, la W. Rosa 'White Cover'Kordes Sohne prese una decisione coraggiosa, e solo in apparenza folle, interruppe tutti i trattamenti in campo sia con fungicidi che con insetticidi. Immediatamente dopo, una delle principali malattie fungine, la ticchiolatura (black spot, Diplocarpon rosae) fece strage in vivaio. Ben poche piante sopravvissero ma furono quelle che crearono il materiale genetico di base per nuove varietà resistenti. Un'ulteriore sperimentazione è stata attuata tre anni fa, trapiantando in vivaio le piante senza una concimazione di base.

 

 



Queste nuove cultivar, grazie ad un'attenta opera di selezione, hanno raggiunto non solo un elevato standard di rusticità e resistenza alle malattie ma competono alla pari di quelle coltivate tradizionalmente per bellezza e profumo. Ne è prova il gran numero di premi vinti in Germania e all'estero. In Italia l'unico inconveniente è che il sole, troppo forte per piante selezionate in Germania, tende a far scolorire i fiori.
Il dibattito successivo ha fatto emergere un'altra ancor più delicata differenza.

Rosa 'Crystal Fairy'

E' stato chiesto al dottor Proll se intendesse, parlando di rose resistenti, riferirsi solo alle malattie fungine o anche agli attacchi di insetti fìtofagi in particolare tripidi e afidi; inoltre l'interlocutore, il dottor Verga dei Vivai Nord, chiedeva di specificare la differenza fra tolleranza e resistenza.


Il dottor Proll specificava che in realtà bisognerebbe parlare di piante tolleranti e non resistenti, in effetti le malattie si sviluppano ma in maniera molto limitata e ben tollerata dalla pianta, l'importante è non rompere l'equilibrio della pianta. Le cultivar di cui parlava sono allevate in pieno campo in vivaio e non subiscono attacchi di tripidi perché questi insetti in Germania riescono a vivere solo in serra e non determinano danni all'esterno. Per quel che concerne gli attacchi di afidi questi sono controllati biologicamente da insetti predatori. Il clima anormalmente caldo dello scorso anno ha poi determinato degli attacchi di acari ma anche in questo caso le piante sane sono in grado di tollerare questi attacchi.Rosa 'Aspirin'
Da questa risposta del dottor Proll nasce nello scrivente una considerazione.

 

 

 

 

 

LA RICERCA E SPERIMENTAZIONE ITALIANA

Rosa 'Austriana'Fermo restando l'importanza di un equilibrio ecologico fra specie utili e dannose, attuabile solo se l'ambiente viene protetto, conservando le zone rifugio e non colpendo indiscriminatamente l'entomofauna, occorre comunque tenere ben presente le differenze climatiche fra Italia e Germania e come queste determinino problematiche diverse in ordine alla difesa fitoiatrica.

In Germania, come negli altri paesi transalpini, i nemici principali delle piante ornamentali sono i funghi, nei paesi mediterranei acquista invece un peso molto maggiore la presenza d'insetti fitofagi. Allo stesso modo la selezione italiana punta a cultivar resistenti alla siccità estiva più che a ristagni idrici. Le rose coprisuolo, utilizzate nel verde pubblico in Italia, devono essere in grado di vivere con poca terra, stress idrico, elevata insolazione, infestanti a sviluppo più rapido nelleRosa 'Cubana' prime fasi di crescita, elevati rischi di attacchi da parte d'insetti fitofagi. Da qui l'importanza di una ricerca italiana che adatti le sperimentazioni europee alle nostre condizioni creando varietà rustiche che necessitino di poca manutenzione ma conservino quelle pregiate virtù che fanno della rosa la regina dei fiori. Le 48 cultivar sperimentate a Minoprio e provenienti dalle più importanti aziende del settore - Antologia, El Roser, Nino Sanremo, Vivai Nord, Vivai Saldini - sono il segno positivo di un'attenzione che fin d'ora dà i suoi buoni frutti.

 

FONDAZIONE MINOPRIO
CAMPO SPERIMENTALE
ROSE COPRISUOLO
Anno impianto
2003
Numero di cultivar
48
Ditte fornitrici

Antologia (Noack)
El Rosér (Tantau)
Nino Sanremo (Meilland)
Vivai Nord (Poulsen)
Vivai Saldini (Kordes)

Superficie parcelle
4 mq
Densità impianto
4 piante/mq
Trapianto nel mese di giugno su tessuto pacciamato

 

Posa di strato superficiale di corteccia di conifere. Non sono stati effettuati trattamenti antiparassitari. La sperimentazione è effettuata con finanziamento della Regione Lombardia - Direzione Generale Agricoltura - e del Consorzio Florovivaisti Lombardi, nell'ambito del "Progetto di Sperimentazione Regionale sul Florovivaismo" (d.g.r. n. 7/13077 del 23 maggio 2003).