(The English Garden, ottobre 1999)
Articolo di Anthony Noel
Fotografie di
Andrew Lawson
Traduzione di Mariangela Barbiero
Anthony Noel riflette sui fascinosi progetti
dell'architetto paesaggista Sir Geoffrey Jellicoe
Ho incontrato Geoffrey Jellicoe nel 1991 e ho pensato fosse davvero una delle persone più affascinanti che avessi mai conosciuto. Mentre lui si affaccendava per preparare il tè in cucina nel suo appartamento di Highgate al quarto piano, con vista su Londra, era difficile credere che quest'uomo brillante ed entusiasta fosse vecchio quanto il secolo, essendo nato nel lontano 1900.
Era elettrizzato dalla bellissima architettura del suo condominio, disegnato da Berthold Lubetkin negli anni Trenta. Ma, a parte l'imponente progetto del giardino storico del Texas di cui si stava occupando, grande quasi 110mila mq, sembrava restio a parlare dei suoi successi e della sua carriera, che fu quanto meno considerevole, per non dire altro.
Perfino al termine della sua lunga vita creativa, quando aveva ottanta e poi novanta anni, progettava giardini che catturavano l'immaginazione.
Influenzato da idee filosofiche e da lavori di artisti contemporanei, tra cui Graham Sutherland, Henry Moore e Ben Nicholson, creò una serie di magnifici disegni per progetti di giardino di fresca originalità.
Nato a Chelsea, Geoffrey Alan era il secondo figlio di George Edward e Florence Jellicoe. Il padre era un editore ed entrambi i genitori erano alquanto creativi. La famiglia era sempre in movimento, e quando Geoffry aveva due anni si trasferirono a Rustington, località del Sussex vicino a Littlehampton. Tre anni dopo si costruirono la loro casa. Fu un'esperienza precoce per un ragazzo creativo, una che lui trovò affascinante.
Dopo tre anni al Cheltenham College, un incontro fortunato con l'architetto C.F. Voysey lo convinse ad andare a Londra dove si iscrisse alla Architectural Association's School di Bedford Square. Durante questo periodo, in collaborazione con il compagno di studi Jock Shepherd, documentò i maggiori giardini rinascimentali d'Italia in un libro del 1925 intitolato Italian Gardens of the Renaissance. Era un lavoro accademico su giardini un tempo stilisticamente influenti, ma che non erano stati ben compresi. Rimase un lavoro di riferimento a cui fece seguito nel 1927 un libro intitolato Gardens and Design.
Progetti come questo diedero a Jellicoe quella base classica che gli permise in seguito di sviluppare il suo personale stile innovativo che si andò sviluppando man mano che egli studiava l'animo umano in un mondo sempre più minaccioso.
Nel 1929 venne creato The Institute of Landscape Architects. Tra i membri fondatori c'erano proprio Jellicoe e Russell Page, che stava aiutando il giovane Henry Bath a restaurare il parco di Longleat House nel Somerset. All'epoca la Gola di Cheddar era nella proprietà di Longleat, e caffetteria e annessi avevano bisogno di essere completamente ripensati. Lo stile internazionale dell'architettura moderna tardava ad arrivare da queste parti. Ad ogni modo, per fortuna, Lord Barth era lungimirante e, tramite Russell Page, Jellicoe fu incaricato di ridisegnare il complesso; sistemò gli edifici di ispirazione cubista su tre livelli e con un'audacia mozzafiato disegnò una piscina rivestita di vetro completa di fontane ad arco sul tetto del ristorante. Fu qualcosa di sensazionale.
Subito dopo aver letto il suo libro, Nancy Lancaster, a quel tempo moglie di Ronald Tree, gli chiese di progettare il gran parterre, il giardino d'acqua e la piscina a Ditchley Park, la loro dimora settecentesca nell'Oxfordshire.
Nel 1936 Jellicoe si sposò con Susan Pares, sua segretaria, e si sistemarono in Grove Terrance, a Highgate. Da allora Susan Jellicoe, esperta botanica, si occupò di tutte le piantumazioni e relativi schemi per i progetti del marito. Susan fu coautrice con Geoffrey dell'opera The Landscape of Man, scritta nel 1975.
L'ambiente in cui si muoveva negli anni Trenta lo vide lavorare per il Duca e la Duchessa di York (in seguito divenuti Re Giorgio VI e la Regina Elisabetta) alla Royal Lodge di Windsor, ben presto seguiti da St Paul's Walden Bury e da Mottisfont Abbey, nell'Hampshire.
Questi progetti, insieme a quello di Sandringham nel Norfolk per la famiglia reale, vennero interrotti dalla Seconda Guerra Mondiale. Avendo ormai superato l'età per l'arruolamento, venne assegnato alla protezione antiaerea a Londra, ma allo stesso tempo era Presidente dell'Institute of Landscape Architects e Direttore dell'Architectural Association School, che fu poi trasferita nell'Hertfordshire.
Il vecchio mondo dei grandi committenti privati era tramontato, ma Jellicoe, con sua sorpresa, si scoprì occupato con i progetti delle case d'emergenza per il governo, cosa che lo costrinse ad ampliare notevolmente il suo campo.
Nel 1947 gli fu chiesto di ridisegnare la nuova città di Hemel Hempstead nell'Hertfordshire, un progetto notevole incentrato su un elegante giardino d'acqua a forma di serpente stilizzato. Ma in seguito, nel 1951, fu davvero amareggiato nello scoprire che avevano chiesto al suo ex associato Russell Page, anziché a lui, di progettare i Battersea Gardens per il Festival of Britain.
Il suo progetto di giardino per il tetto verde di Harveys a Guildford nel 1956 comprendeva isole di fiori, sentieri di pietre e fontane che spuntavano magicamente da un lago in cielo, giusto sopra la trafficata High Street.
Jellicoe era impegnato in grandi progetti anche negli anni Ottanta. Uno era creare un grande giardino formale a Sutton Place, il castello cinquecentesco ed ex dimora di Paul Getty fuori Guildford. Prima di allora, Sutton Place era stato principalmente un giardino in stile Jekyll; Jellicoe vi apportò alcune introduzioni molto moderne, ma conservò un paio di eleganti bordure Jekyll e un affascinante viale di tassi.
Il progetto non fu mai completato, ma mi ricordo di tre montagnole vicino al nuovo lago a forma di delfino rappresentanti un uomo, una donna e un bambino e l'assoluta semplicità della scultura a rilievo di Ben Nicholson in marmo bianco di Carrara che si rifletteva sull'acqua, sebbene l'intera concezione fosse a malapena realizzata.
Era davvero poliedrico. Il Kennedy Memorial a Runnymede è davvero emozionante; St Paul's Walden Bury è splendida; e Shute House, vicino Shaftsbury, con le eleganti cascatelle, appare superba. Il giardino di Shute House gli fu commissionato negli anni Settanta da Michael Tree, figlio di Nancy e Ronald.
Dalla semplicità della scultura in marmo di Nicholson a Sutton Place al muro di fontane che scherma la piscina a Ditchley, parliamo di un uomo che ci ha insegnato a guardare oltre l'ovvio. Nel 1963 ricevette il CBE (Commander of the Order of the British Empire, ndt) e nel 1979 fu nominato cavaliere per il servizio reso all'architettura paesaggistica.
Per il suo lavoro fu eletto alla Royal Academy. I suoi interessi erano rivolti alla forma dello spazio e dell'acqua piuttosto che alla scelta delle piante. Amava il paesaggio in quanto espressione dell'ispirazione umana e creò modelli per nuovi progetti peasaggistici.
Lady Jellicoe morì nel 1986 e Sir Geoffrey le sopravvisse per altri dieci anni, per morire il 17 luglio 1996 all'età di 95 anni. Il consiglio di questo vivace nonagenario mentre mi stringeva la mano fu: "Cerca sempre il meglio, guarda a ogni forma d'arte e il tuo lavoro sarà il migliore che possa esistere ".
Questo era Geoffrey Jellicoe, il genio generoso, che disse, e dimostrò anche, che "la vita inizia a 80 anni".