Tetti verdi fai-da-te

(da The Garden - giugno 2006)

Autore: Nigel Dunnett
(*)
Traduzione di Mariangela Barbiero

 

In giardino non ci sono più spazi dove piantare?
Alza lo sguardo e rendi verde il tetto della tua dimora,
così suggerisce NIGEL DUNNETT

 

Gran parte del recente interesse per i tetti verdi si è concentrato sul loro utilizzo in grandi edifici, spesso pubblici, come scuole e uffici. L'opportunità di applicare queste tecniche, ma su scala ridotta, a capannoni, portici, casette degli attrezzi e garage è un'idea altrettanto ottima, che tende però a essere sottovalutata. Rinverdire questi spazi non solo migliora il panorama rimpiazzando tristi superfici di asfalto o in feltro isolante, ma trasforma elementi essenzialmente solo utili e funzionali in vedute attraenti o in sfiziose strutture.
I tetti verdi non sono una novità - i tetti di manto erboso fanno parte da secoli, se non da millenni, delle tradizionali case scandinave - ma ne stiamo riscoprendo gli svariati benefici, oltre all'evidente estetica: sono termoisolanti, quindi riparano dal freddo in inverno e dal caldo in estate, nonché ottimi insonorizzanti. A prescindere dal posto, i tetti verdi possono fornire tutela della biodiversità e, cosa molto importante, drenaggio delle acque meteoriche.
Alcune piante come Sedum e Sempervivum (semprevivi) si vedono spesso sui tetti delle vecchie case dei paesi nordici; crescono su poca terra o niente addirittura, radicando nelle fessure o nelle connessure delle tegole. I moderni tetti verdi permettono a queste o a piante simili di crescere senza problemi e senza compromettere struttura e impermeabilità della soletta sottostante.

 

Valutazione del luogo e dei materiali
I due fattori cruciali da considerare quando s'intenda fare un tetto verde sono: se la struttura dell'edificio possa sopportare il carico di un tetto verde impregnato d'acqua e se sarà impermeabile. Laddove ci sia qualche dubbio, per esempio su una veranda esterna o sopra un garage, consultate un architetto o un ingegnere strutturale qualificato o una ditta specializzata nel settore. Generalmente, la maggior parte delle armature leggere in commercio ha una capacità di carico di 70-80 kg/m2. Però per sistemare una maggior varietà di piante, occorre un substrato di crescita profondo 7-10 cm con una capacità di carico di circa 100-110 kg/m2.
I sistemi in commercio sono virtualmente utilizzabili su ogni tipo di edificio, ma per costruzioni di dimensioni ridotte come casette per attrezzi, verande esterne o porticati, un giardiniere ragionevolmente abile nel bricolage può creare un tetto verde 'bello e possibile' acquistando quanto serve presso un fondo materiali o di un negozio fai-da-te.

Le tre categorie principali di tetto verde
I tetti verdi possono ospitare un'ampia gamma di piante. Il tipo di piante che un tetto può ospitare dipende dal substrato di crescita, dalla sua profondità e dalle condizioni climatiche locali. C'è un certo grado di sovrapposizione tra i sistemi sotto elencati e occorre sperimentare quali siano le specie di piante più adatte.

1) Sistema estensivo
Questi sono i più comuni sistemi di tetto verde. Il substrato generalmente ha una profondità di soli 2-10 cm, e sono chiamati "estensivi" perché adatti a vaste aree grazie a una bassa manutenzione e a un fabbisogno minimo. Le piante adatte devono essere robuste, rustiche e tolleranti alla siccità, quelle che normalmente si trovano in habitat costieri, scogliere, montagne e prati aridi. Le più comuni appartengono alla famiglia dei Sedum e dei muschi, ma probabilmente si potrebbe fare un uso anche più ampio di flora spontanea e graminacee che vivono in zone calcaree. I tetti verdi estensivi sono la scelta più appropriata per il giardino.


2) Sistema intensivo
Su substrati più profondi (sui 20 cm) possono essere coltivate più piante, ma la manutenzione e i costi di gestione sono più alti, quindi "intensi". I tetti verdi che solitamente hanno bisogno di strutture aggiuntive e manutenzione/irrigazione regolari, sono quelli con il più alto indice di fabbisogno (e i meno amici dell'ambiente).

 


3) Sistema semiestensivo
I tetti verdi di tipo "semiestensivo" offrono alcuni dei benefici dei tetti "estensivi", come la bassa manutenzione e il basso fabbisogno - specialmente se vengono usate le piante adatte sopraccitate. Ma essendo il substrato più profondo (generalmente 10-20 cm) possono ospitare una gamma più ampia di specie, e più decorative e, sempre che venga usato un terriccio di coltivazione leggero, può non essere necessario un rinforzo della struttura sottostante. Questo sistema offre grandi
potenzialità per nuovi tipi di coltivazioni, che si stanno oggi sperimentando.

 

 

 


Quali piante possono essere coltivate sui tetti verdi?

Tipo di tetto
Profondità del substrato
Combinazioni possibili
Capacità di carico approssimativa (kg/m2)
Estensivo
0-5 cm
Sedum; muschi
40-60
5-10 cm
fiori di prato/perenni a crescita bassa e resistenti alla siccità; graminacee e piante alpine; piccoli bulbi
70-170
Semiestensivo
10-20 cm
miscuglio di perenni a crescita medio-bassa; graminacee; bulbi e annuali da giardino roccioso; fiori di prato; suffrutici rustici
170-300
Intensivo
20-50 cm
arbusti di media grandezza; piante commestibili; perenni e graminacee; graminacee per manti erbosi
300-800
oltre 50 cm
alberelli decidui e piccole conifere; arbusti; perenni; graminacee per manti erbosi
800 - 1.000 e oltre

L'abc per un tetto verde
In aggiunta al feltro bituminoso che impermeabilizza il tetto di un normale capanno, per creare la base di un tetto verde è necessario un secondo strato impermeabile. Ciò fornisce un'ulteriore protezione contro l'acqua piovana, ma cosa ancora più importante previene che le radici delle piante s'infilino nel feltro, danneggiandolo.
Le strutture in commercio per tetti verdi hanno un rivestimento di sottile lamiera per impedire che le radici penetrino all'interno, ma per il tetto di un piccolo capanno sarà sufficiente un robusto rivestimento interno per piscine (preferibilmente in un'unica pezzatura).
La maggior parte delle strutture commerciali ha uno strato drenante specifico sotto il terriccio di crescita per assorbire l'eccesso d'acqua dal tetto. Nel dubbio rivolgetevi a un professionista, ma sul piccolo tetto spiovente di un capanno, questo non dovrebbe essere necessario: il terriccio può essere posto direttamente sul rivestimento impermeabile. Per impedire che il terriccio scivoli via il metodo più semplice è di creare una "scacchiera" con assi di legno, dividendo il terreno in sezioni quadrate e trattenendolo così in posizione. Su tetti piani è necessaria solo una spalletta perimetrale di legno, tuttavia sarebbe meglio collocare sotto il terriccio uno specifico strato drenante spesso diversi centimetri.

Che tipo di substrato?
Il substrato ideale per un tetto verde deve essere leggero e drenante, però adatto a trattenere l'umidità. La comune terra da giardino e il compost, quando saturi d'acqua, sono troppo pesanti per la sottostante struttura e probabilmente troppo fradici per troppo tempo, soprattutto in inverno, per le specie da giardino secco che sono peraltro quelle da preferire per i tetti verdi.

I substrati in commerciali hanno spesso l'80% di cocci di tegole e/o mattoni, mescolato con circa il 20% di materiale organico (torba o similare, cuoio, corteccia sono tutti validi). La maggior parte di questi terricci sono disponibili nei consorzi agrari.


Allestimento tetti verdi
Sedum: le piante di gran lunga più utilizzate per i tetti verdi intensivi: rustici, sempreverdi e tolleranti alla siccità; Sedum album (borracina), S. acre, S. hispanicum e S. rupestre sono tutti ottimi candidati e i loro fiori estivi attraggono una vasta gamma d'insetti tra cui api e farfalle.
Seminare è il modo più economico di creare tetti di sedum ma richiede tempo perché si possa ottenere una copertura totale, risultato che si raggiunge anche con l'autodisseminazione o il ricorso alle talee, che radicano facilmente. Il metodo più facile ma più costoso è quello di usare un tappeto a rotoli preseminato con sedum (reperibile nei negozi specializzati).


Fiori selvatici: scegliendo le specie giuste, anche i tetti verdi con substrati ben drenanti, poco fertili ed esposti alle intemperie possono ospitare comunità vegetali esotiche o autoctone ricche di specie molto diverse tra loro. In effetti, i prati di fiori selvatici in cima ai tetti possono avere più successo di quelli creati al suolo, dal momento che le condizioni scoraggiano l'insediamento delle erbacce.
I prati fioriti più adatti per i tetti verdi sono quelli con piante tolleranti il calcare, che vivono su strati rocciosi e poca terra non più profonda di 10 cm, che garantisce un alto drenaggio, e dove possono convivere specie molto diverse a portamento basso.
Primula (Primula veris), gallio (Galium verum), ginestrino (Lotus corniculatus), eliantemo, campanula (Campanula persicifolia), sparviere del calcare (Hieracium villosum), timo, pimpinella (Sanguisorba minor), scabiosa (Scabiosa columbaria) e altre specie simili a crescita bassa prospereranno tutte in terricci profondi appena 7-10 cm, anche assieme a graminacee prative sempre a portamento contenuto.
Una miscela di semi di fiori selvatici, reperibile anche in commercio, è il modo più economico di creare un prato per il tetto. Spargete 1-2 g per m2 per avere un prato fiorito, e fino a 3-4 g per m2 per un misto di graminacee e fiori. Un'alternativa più costosa per un pronto effetto è quella di usare piccole piante in vaso o in zolla.
Sia la semina che la messa a dimora sono operazioni che è meglio fare in autunno o in primavera, evitando l'estate, a meno che non siate preparati a irrigare artificialmente. Diversamente da quanto necessario per i prati a terra, un taglio annuale (con la rimozione dell'erba secca) sarà sufficiente.

Tetti ornamentali: su un substrato profondo 7-10 cm possono crescere bene molte piante ornamentali: molte specie alpine e graminacee utilizzate per i giardini secchi cresceranno anche sul tetto. Sui miei capanni prospera una grande varietà di Dianthus. Gli Erodium fioriscono per mesi, mentre i sedum sempreverdi e il timo variegato sono interessanti in inverno. Pritzelago alpina (iberidella alpina, una crucifera strisciante), pulsatille e primule (Primula veris) fioriscono in primavera mentre colori più tardivi ci vengono regalati da Zauschneria californica 'Glasnevin' e da Penstemon pinifolius ‘Mersea Yellow’. Alcune specie di tulipani come Tulipa tarda, agli, Crocus tommasinianus e iris nani apprezzano molto il sole che si gode sul tetto.
Con la profondità del substrato semi-estensivo, cioè di 10-20 cm, prospererà un'ampia gamma di perenni e graminacee tolleranti la siccità. Sul mio capanno più grande, a tetto piano, cresce un mélange di piante da prato fiorito e di graminacee a ciuffo, tra cui Mèlica ciliata e Festuca glauca e una serie di perenni da giardino secco come scabiosa, achillea e solidago. E si può fare sicuro affidamento sulla disseminazione delle annuali Matricaria maritima e Eschscholzia californica (papavero della California).

Sebbene i tetti verdi siano relativamente comuni nel continente, generalmente sono creati principalmente per grandi edifici commerciali o pubblici. In Gran Bretagna, invece, siamo pionieri nel loro uso in scala ridotta, e in modo creativo, economico ed ecosostenibile. Più tetti verdi ci sono, specialmente se piantati naturalisticamente, più vantaggi ci saranno per la collettività, cioè più biodiversità, minori problemi di smaltimento dell'acqua piovana e, naturalmente, aree urbane più attraenti.

Come creare un tetto verde su un capanno da giardino


Aggiungere un tetto verde a un capanno esistente non è complicato. Avrete bisogno di un telo impermeabile di misura adeguata, travi di legno pretrattate sufficienti a formare il telaio e quattro o sei robusti pali di legno per sostenerlo, oltre al substrato di appropriata profondità.

Fase 1:
Stendete ed assicurate il rivestimento impermeabile (p.es. un pesante telo in polietilene o ancora meglio in gomma butilica) sopra la superficie del tetto. Cementate e sistemate i pali di legno lungo i lati lunghi e gli angoli del capanno, di altezza idonea per arrivare a raso del telaio che conterrà il substrato.

Fase 2
:
Create un semplice telaio di assi per separare e trattenere il terriccio alla profondità richiesta (dai 5 ai 20 cm, a seconda delle piante che si vogliono coltivare). Fissate il telaio ai pali; ciò assicura che il peso si scarichi sui pali e non direttamente sul capanno.

 

Fase 3:
Riempite i settori del telaio con un substrato leggero composto da argilla espansa o frammenti di mattoni e un'adeguata percentuale di compost.

 

 

Fase 4:
Piantate o seminate i vari scomparti con specie resistenti alla siccità come alpine, annuali e piccoli bulbi.



La conferma!
Articolo pubblicato su "Il Piccolo" del 22 dicembre 2018.


 

 

 


A Trieste, la ditta Harpo si occupa anche di tetti verdi e abbiamo avuto il piacere, sia in Associazione che a Horti Tergestini, di ospitare le conferenze di Maurizio Crasso.

 

 

 


(*) Professore associato al Department of Landscape dell'Università di Sheffield