L'AUSTERO BENESSERE

 

La Direzione dei Civici Musei Scientifici informa che, presso il Civico Orto Botanico di Trieste, dal 15 al 19 maggio alle ore 10.00 è a disposizione del pubblico un servizio di visita guidata per illustrare i molti aspetti affascinanti e curiosi del Giardino dei Semplici dedicato alle piante officinali.

Alle origini l'hortus assolve ad una funzione pratica, e vi si coltivano piante alimentari, piante officinali, piante aromatiche. Questa struttura tipica viene mantenuta all'interno dei monasteri, mentre all'esterno l'hortus, sotto spinte socio-politiche, si trasforma in giardino rustico prima e in giardino lussuoso poi. Dentro le mura conventuali, coltivare l'hortus corrisponde invece ad una forma di preghiera che contempla tutti i colori dell'Universo. Tra essi, quelli donati dai fiori compaiono solo tardivamente all'interno dei giardini conventuali.

S'inizia con il coltivare garofani, cui si aggiungono nel tempo, portati dai Crociati dal Medio Oriente, tulipani, giacinti, mimose e lillà. Quando il monastero si espande, "l'albero della vita", che ne costituiva il centro paradisiaco e che era il luogo dove godere della sancta solitudo, è sostituito dal chiostro. Ecco allora che avviene una modifica sostanziale: le piante aromatiche e officinali sono sistemate in un apposito recinto, accanto alle cucine. Tutto intorno lo spazio viene dedicato ai fiori ed alle piante ornamentali. Inizia così la convivenza tra hortus inclusus e giardino. Ma, sia hortus sia giardino, costituiscono un insieme che simboleggia la meraviglia della vita.

Con il tempo gli orti botanici non sono soltanto finalizzati alla raccolta di piante viventi ed alla preparazione dell'erbario, detto Hortus siccus, ma fungono anche da centro di sperimentazione e di acclimatazione di nuove specie. Si pensi, ad esempio, quale stupore poterono suscitare le piante esotiche provenienti dal Nuovo Mondo.

Aldilà degli aspetti estetici, le piante sono un serbatoio ricchissimo di sostanze farmacologicamente attive e fin dai tempi remoti erano la componente principale di preparati ad uso terapeutico. Descrizioni in tal senso provengono già, tra gli altri, dal greco Teofrasto e dal romano Plinio il Vecchio. L'interesse per le piante medicinali confluisce nell'Alto Medio Evo in quello che è chiamato Hortus simplicium o Hortus medicus. Si trattava di raccolte di droghe grezze, miscelate tra loro, dette "semplici", da cui deriva il termine "Giardino dei semplici". E' da questi iniziali passi che la "fitoterapia", dal greco fitos (pianta) e terapia (cura), è progredita.

Fino alla metà degli anni Cinquanta del '900 ci si curava soprattutto con le "erbe" e molti usi erano comunque basati sulla tradizione. Oggi è sempre più in ascesa l'interesse per le piante medicinali, anche se spesso si confonde la scienza, con la tradizione, con la superstizione. L'unica magia è davvero quella compiuta dalla natura, ma sta nella persona utilizzare correttamente questo patrimonio.


 

Info
Tel 040.360 068, presso la segreteria del Civico Orto Botanico, via Carlo de Marchesetti 2, dalle ore 9.00 alle ore 13.00
E-mail ortobotanico@comune.trieste.it
Apertura dal lunedì al sabato, dalle ore 9 alle ore 13
Biglietto intero € 2.00, ridotto € 1.00.