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di Maria Brambilla (Gardenia, luglio 2009)
Come in Francia
UNA BATTAGLIA IN NOME DELL'ORTICA
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1. "La Vallèe”, il giardino sperimentale
di Gilles Clément
2. Un grande filtro
per il macerato
d'ortica alla Biennale d'arte moderna di Melle (Francia)
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ul sito web di Gilles Clément — paesaggista apprezzato in tutto il mondo, ma anche scrittore e filosofo — campeggia ancora l'annuncio del provocatorio giardino di ortiche creato due anni fa per la Biennale d'arte moderna di Melle, in Francia. Uno spazio verde ideato per protestare contro l'adozione di un decreto che impediva non solo di vendere ma addirittura di divulgare le ricette per preparare prodotti naturali non omologati, come appunto quelli a base di ortica, usati da sempre per nutrire e proteggere le piante di giardini, orti e balconi.
Il divieto aveva sollevato rimostranze e vibrate proteste delle quali si era fatta immediatamente carico un'associazione di “Amici dell'ortica”. Incurante di una possibile condanna a due mesi di prigione e a un'ammenda di 75 mila euro, il suo portavoce, lo scrittore e contadino Bernard Bertrand aveva invece scritto un libro, Purin d'ortie & compagnie (Editions de Terran), per spiegare come confezionare e usare un lungo elenco di infusi e macerati, mentre Gilles Clément aveva ideato a Melle il suo “giardino di resistenza” nel quale, usando un gigantesco filtro-scultura in linea con il carattere artistico della manifestazione, venivano preparati e regalati al pubblico ettolitri di macerato: una distribuzione che i giardinieri di questa città effettuano ancora oggi durante il mese di luglio. Insomma in nome dell'ortica si era scatenata una vera e propria guerra che ha portato alla tempestiva modifica di quella legge effettivamente assurda, ma soprattutto ha richiamato l'attenzione degli appassionati del verde di tutta Europa sulle virtù dei preparati a base di erbe, che erano stati messi un po' da parte dopo secoli di onorato servizio, anche se consentono di curare piante e fiori senza danneggiare l'ambiente.
Come è stato illustrato, per esempio, nello stand tutto dedicato all'ortica allestito da Civiltà Contadina, organizzazione per salvare le varietà storiche e locali, all'ultima edizione di Orticola, la mostra-mercato organizzata ogni anno a Milano.
COME FARE
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IL MACERATO
Il macerato di ortica (Urtica dioica) non provoca danni né all'uomo né all'ambiente, e rinforza il “sistema immunitario” delle piante che così riescono a difendersi meglio da afidi, funghi e virosi. Si prepara facendo macerare 1 kg di foglie di ortica spezzettate e raccolte prima che la pianta monti a seme in 10 litri di acqua fredda, meglio se piovana, usando un recipiente di plastica o legno (il metallo non va bene) coperto solo da una griglia per consentire l'aerazione. Ogni due giorni bisognerebbe mescolare il preparato che, purtroppo, emana un odore sgradevole, inconveniente attenuato dall'aggiunta di una manciata di farina di roccia (vedere anche "La preparazione del macerato di ortica" del Maestro Giardiniere Carlo Pagani).
COME SI USA
Il macerato è pronto per l'uso dopo circa 15 giorni, quando non fa più schiuma: filtrato, lo si versa in un contenitore a chiusura ermetica dove si conserverà per qualche settimana. Diluito con acqua, in rapporto 1 a 20, e spruzzato sulle foglie viene impiegato come antiparassitario; grazie al suo alto contenuto di azoto, sali minerali e oligoelementi è anche un ottimo concime a pronto effetto: in questo caso va diluito in rapporto 1 a 10 e distribuito sul terreno attorno alle piante.
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